Quest’oggi, come ormai da un po’
si prospettava, “Gocce d’inchiostro” si occupa di un nuovo romanzo appartenente
al genere distopico, genere dal sottoscritto molto apprezzato (vi rimando, ad
esempio, alle recensioni più che positive riguardanti Hunger Games di Suzanne Collins, qui, e Delirium di Lauren Oliver, qui), anche se il romanzo di cui a breve
prenderemo a parlare non mi ha convinto sino infondo.
Rullo di tamburi!
Una scelta può cambiare il tuo destino.
Titolo: Divergent
Autore: Veronica
Roth
Titolo originale: Divergent
C. E.: DeAgostini Editore
Prezzo: 16.90 euro
Pagine: 480
Genere: Distopico YA
Trama: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è
suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli
Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo
per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale
unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una
decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada
a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non
c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il
suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le
rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi:
l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per
entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei
candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo
istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...
La mia opinione
Sono
passati tre giorni dall’ultima recensione stilata e pubblicata sul Blog, una
recensione positiva, una recensione sentita: la recensione su Un giorno
di David Nicholls (qui). E se in quel post avevo utilizzato con parecchio
entusiasmo toni melodrammatici, profondi e particolarmente tendenti alla
positività, il presente post, sfortunatamente, opponendosi completamente al
precedente, sarà carico di dettagli negativi, accostati solo talvolta ad
elementi positivi. Divergent di Veronica Roth, infatti, romanzo
distopico amato alla follia dai nostri colleghi lettori americani, protagonista
di questa recensione, non mi ha convinto sino infondo, e alla base di ciò si
trovano delle spiegazioni che, come ormai sono solito fare, verranno man mano
espresse. Non ci resta che effettuare il classico salto all’interno del plot narrativo
di Divergent, per poi andarne ad analizzare ogni minuzia.
Cover USA del secondo volume della trilogia, Insurgent |
Ebbene
sì, miei cari, la trama di Divergent è questa. Articolata, ben
costruita, originale. Perfetta. Ma, almeno da quello che è venuto fuori dalla
mia personale esperienza, soltanto “sulla carta”. Quella storia che reputavo,
infatti, qualcosa di tanto geniale da esser quasi paragonato ad Hunger Games,
al magnifico Hunger Games, si è rivelata una delusione. Certo, Divergent
i suoi pregi ce li ha - eccome se ce li ha! - e devono anche essergli
riconosciuti tutti, dal primo all’ultimo, ma al livello puramente soggettivo
devo enunciare, a malincuore, per giunta, che mi aspettavo molto di più.
Cominciamo
con lo stile narrativo di Veronica Roth. Che la Roth, infatti, sappia scrivere,
pare quasi scontato dirlo. Non a caso, sin dalle prime pagine di Divergent,
ciò risulta ben evidente agli occhi del lettore. La sua penna, infatti, pur
essendo articolata e particolare, riesce a trascinare il lettore nel proseguo
delle pagine e dei capitoli con estrema semplicità e facilità. Nella riga
superiore ho parlato di scrittura particolare. La particolarità della penna di
Veronica Roth consiste, in effetti, in quello che per me ha rappresentato il
difetto più massiccio dell’intero volume: l’autrice, infatti, predilige le
sequenze descrittive di gran lunga rispetto alle altre. La Roth, quindi,
descrive ogni minuzia degli spostamenti che compie Beatrice e degli spazi da
lei occupati, soffermandosi su ogni più piccolo dettaglio. E ciò, molte volte,
è un bene. Ma nel caso di Divegnent tutto va a concludersi nel portare
il lettore a sentirsi molto distante da Beatrice e dai suoi compagni
d’avventura, a creare un grosso distacco tra chi legge Divergent e il plot
in esso racchiuso.
Un plot
che, come affermato sopra, non passa per nulla inosservato. Come i personaggi
che lo popolano. Certo, e qui forse si nota l’acerbità di Veronica Roth come
scrittrice, non tutti vengono messi in risalto, molti vengono posti in secondo
piano, ma resta il fatto che parecchi, se sviluppati in modo adeguato,
potrebbero fruttare molto nei prossimi volumi della trilogia. Parlando di Beatrice: Beatrice, inizialmente, si presenta come la nuova eroina distopica, quella con gli attributi,
quella che si fa valere, eppure basta un occhiata lanciatale da Quattro, co-protagonista
maschile, per farle esplodere il petto di batticuore. Santo cielo, cara
Veronica, ma perché? Beatrice poteva essere sicuramente una delle eroine più
memorabili di sempre, una di quelle con il sangue freddo, la nuova Katniss, se vogliamo esagerare. Peccato… Per quanto concerne, invece, il personaggio di Quattro, devo
ammettere che si è rivelato una bella sorpresa. La voglia del lettore di venire
a conoscenza della sua storia diventa sicuramente una delle sottotrame più
avvincenti di tutto Divergent, poiché, oltre alla questione-Divergente,
la Roth risulta parecchio abile nel saper creare intrecci interessanti, anche
se pur sempre messi molto meno in evidenza rispetto all’intreccio principale,
che creano parecchia suspense durante la lettura.
Un
ultimissimo appunto prima di chiudere e rimandare tutto, per conferma o disdetta, al secondo volume,
sicuramente la seconda metà di Divergent è molto, parecchio più
avvincente rispetto alla prima. C’è più azione, c’è più romanticismo, la
curiosità del lettore viene appagata da rivelazioni sconcertanti e colpi di
scena, gli intrecci si complicano. Ma ciò non basta a risolvere tutti quei
difettucci sparsi qui e là per il tomo. Di sicuro incrementa il voto finale,
però io vorrei qualcosa in più da questo plot. Perché so che c’è
qualcos’altro, sento che potrebbe dire davvero molte altre cose.
Per
concludere questa recensione ricca di venature critiche, e parecchio, non posso
affermare che Divergent non sia una lettura piacevole, anzi, ma di certo
non è il nuovo Hunger Games, come qualcuno ha affermato. Ripongo davvero
molte, forse fin troppe speranze nel seguito, Insurgent, in uscito il
primo maggio negli Stati Uniti. Mi deluderà?
Veronica
Roth
Divergent Trilogy
1. Divergent, 2012 (Divergent, 2011)
2. inedito in Italia (Insurgent,
previsto negli USA per il primo maggio 2012)
3. inedito in Italia (libro finale,
previsto negli USA per il 2013)
Consigliato agli amanti dei romanzi distopici,
ma non nutrite molta aspettativa, ragazzi. Potrebbe
deludervi.
Voto: 3 ½
Veronica Roth
Veronica
Roth si è laureata in scrittura creativa presso la Northwestern University e ha
esordito giovanissima proprio con Divergent,
scritto rubando il tempo agli esami: ora ha 22 anni, vive vicino a Chicago e fa
la scrittrice a tempo pieno. Divergent
è il suo romanzo d’esordio: uscito negli Stati Uniti a maggio 2011, è restato
nella top ten dei libri più venduti
per tre mesi consecutivi.
(attenzione spoiler per chi non ha letto il libro!)
RispondiEliminaCiao Jeanclaude! :) Bella recensione ma a me Divergent non è piaciuto per niente, Beatrice mi ha lasciata stupita (in senso negativo però).. insomma un attimo prima pensa di non poter uccidere Erik e dopo poco uccide il suo amico.. Ma che persona è? Le quasi cinque stelline di Goodreads mi avevano fatto ben sperare e invece mi ritrovo ad aver speso dei soldi per un libro che odio. Mah. Secondo me la Roth credeva di poter costruire la nuova Katniss, ma ha fatto un gran buco nell'acqua. Per non parlare della violenza gratuita che in questo libro abbonda a dismisura. Ma a volte non ti sembrava che Tris fosse proprio cattiva?? E come diavolo ha fatto a uccidere tutta quella gente? Sensi di colpa? Zero, soprattutto se a consolarla c'è Quattro. Ripeto: non posso crederci che agli americani è piaciuta così tanto 'sta roba..
Comunque nel complesso il romanzo non mi ha convinto nemmeno per quanto riguarda la divisione in fazioni che mi è sembrata abbastanza ridicola. E gli Intrepidi che si ubriacano ai funerali????????????????? Che obbrobrio è?
Basta smetto.. se ci penso ci sto male!
Scusami il papiro :)
V.
Non devi scusarti, Verox, anzi! Non hai idea di quanto mi possa far piacere leggere delle opinioni così ferme e così decise sul mio Blog :) Tutto ciò che hai detto è vero, ci sono scene molto violente, forti, difficili da digerire, e la personalità di Beatrice risulta alquanto instabile, come ho voluto far intendere nella recensione senza scendere troppo nei particolari. Ma credo che, comunque, l'idea di base sia buona. Sono presenti dettagli un po' inverosimili, ma il distopico è anche questo, no? Per il discorso "Nuova Katniss" sono pienamente d'accordo, anche secondo me la Roth ha cercato di far rivivere il mito. Non riuscendoci, però :)
EliminaBella recensione! Come non essere più d'accordo? Io all'inizio gli avevo dato 3 stelle, poi alzate in seguito a diverse battaglie mentali vs. me stessa (anche se non credo ne valga 5 come molti dicono). Comunque le cose che più mi han lasciato con l'amaro in bocca sono state:
RispondiElimina1. Non credo che la distopia della Roth abbia un suo perché. Nel senso che il mondo creato è interessante e funziona, ma realisticamente parlando dubito fortemente possa accadere una cosa simile e non credo ci sia una base alla "ribellione" dei personaggi verso la società. Figurati che dopo aver letto la trama, la prima volta, pensavo fosse una distopia con un tocco di magia (quelle mi sono sempre piaciute *sigh*) quindi avevo delle aspettative molto alte!
2. Il finale l'ho trovato assurdo. Sembra che la Roth abbia preso il turbo verso la fine, uccidendo chiunque le sia capitato sotto mano e cercando di trovare un perché alla ribellione dei suoi personaggi (no, per me non c'era comunque). Inoltre c'è stato un avvenimento riguardante Four (Quattro..?) che mi ha ricordato Peeta in Mockingjay (non voglio fare spoiler, però), e quello mi ha fatto storcere il naso un po' troppo, anche se non è durato.
Comunque, ribadisco di aver alzato il voto finale perché credo che l'autrice si sia soffermata più che altro sui personaggi (anche se non penso che Tris somigli a Katniss... K. è tutto un altro mondo--in positivo, io la amo LOL) e sulla loro maturazione. Inoltre... beh, la storia non ha un suo perché, però in qualche modo mi ha divertita e intrattenuta, e ha continuato a tornarmi in testa ogni tanto. Inoltre sono curiosa di vedere come l'autrice andrà avanti visto che non ne ho la più pallida idea, e questo è da collegarsi al "perché" di cui parlavo prima. Non essendoci uno scopo, non capisco dove voglia andare a parare (e per quanto strano, mi incuriosisce) xD Spero abbia qualcosa in mente, e non stia scrivendo tanto per scrivere!
Grazie mille per il complimento, cara Isabella :) Non parlarmi di battaglie mentali, perché non hai idea di quanto tempo abbia passato a tormentarmi domandandomi "Ma perché questo Divergent non mi sta prendendo? Che fine hanno fatto quelle quasi cinque stelle affibbiategli su Goodreads?". Riguardo tutto ciò che hai affermato, poi, non posso che essere pienamente d'accordo, nel senso che Insurgent mi attira proprio perché sono bramoso di scoprire dove la Roth voglia andare a parare. E, in tutta sincerità, m'incuriosisce da impazzire anche il fatto che, avendo ucciso un botto di personaggi nella parte finale di Divergent, Insurgent sarà di certo popolato da nuovi compagni di viaggio di Tris, i quali, notata la bravura della Roth nel presentare personaggi convincenti, non vedo l'ora di conoscere! Essì, cara Isabella, tra Katniss e Beatrice non c'è alcun paragone :)
Eliminaio non l'ho ancora letto... ho visto che tutti ne parlano bene... tu sei il primo che dice che potrebbe essere deludente... va beh lo scoprirò solo leggendo XD
RispondiEliminaEh sì, cara daydream :D Allora attendo la tua recensione :)
EliminaFinalmente l'ho finito e ho riletto la tua recensione :D
EliminaBeh che dire, a me non è dispiaciuto affatto lo stile della Roth, non mi ha pesato (:
Comunque sarà che io non mi aspettavo Hunger Games, ma non mi ha deluso, assolutamente!
Ma non penso neanche lontanamente sia il nuovo HG figurarsi! Penso nessuno riuscirà ad eguagliare la Collins (:
Secondo me è stata questa la peculiarità che ha fatto la differenza: il fatto che io mi aspettassi il nuovo HG e tu no :) Sono proprio contento, comunque, che ti sia piaciuto, cara Deni ^^
Eliminagrazie :D
Eliminano io penso HG sia inarrivabile come ho già detto :D
Anche io mi aspettavo molto da questo romanzo, lo attendevo con ansia e non vedevo l'ora di leggerlo. Alla fine, invece, mi sono ritrovata a scrivere una recensione negativa come la tua. Che peccato, davvero.
RispondiEliminaBenvenuta, Bethany! ^^ Eh già, sono rimasto un po' di stucco. Mi aspettavo tanto, non ho ricevuto molto... Chissà, magari Insurgent sarà migliore :D Io confido molto in questo secondo volume :)
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