martedì 15 novembre 2011

Recensione: Folle estate di Giulio Pinto

Ciao amici! Eccoci qui per un nuovo appuntamento con Gocce d’inchiostro!

Quest’oggi cambiamo un po’ argomento, infatti il libro protagonista della recensione non appartiene a nessuno di quei generi che di solito vengono qui trattati. Ringrazio l’autore, Giulio Pinto, per avermene fornito una copia!

Rullo di tamburi!


Titolo: Folle estate
Autore: Giulio Pinto
C. E.: Albatros
Prezzo: 19.50 euro
Pagine: 360

Trama: La folle estate è quella di Silvia, insegnante in un liceo statale e nella scuola privata di proprietà familiare, e di Samuele, poliziotto a suo modo "integerrimo". I due amanti vivranno avventure fuori del normale, tra corse di cavalli, tesori trafugati, truffe e leopardi "da compagnia".










La mia opinione

Quando Giulio Pinto mi ha chiesto di leggere e recensire il suo romanzo, devo ammettere che ci ho pensato un paio di volte.

Il motivo?

Il genere del romanzo non è un genere che qui, a Gocce d’inchiostro, viene abitualmente trattato, però è giusto, ogni tanto, cambiare aria, prendendo in considerazione qualcosa di nuovo.

Folle estate, devo ammettere, è stato una sorpresa davvero carina, anche se piuttosto strana, infatti non sono riuscito ad inserire il tomo in nessun genere letterario…

Forse è meglio narrare brevemente la trama, così riuscirete a seguirmi meglio.

Le vicende sono ambientate nel ‘98, e protagonista della storia è una coppia a dir poco strampalata: Silvia, docente di greco e di latino, e Samuele, poliziotto, i quali, nonostante svolgano mestieri abbastanza rigidi, per un’estate infrangeranno più e più volte la legge in un’avventura, tutta all’italiana, che accompagnerà i due in un percorso di formazione, il quale segnerà nel profondo le loro vite.

Tra «corse di cavalli, tesori trafugati, truffe e leopardi “da compagnia”», infatti, Giulio Pinto, attraverso una narrazione fresca e veloce, ci racconta una storia divertente e originale, adatta per passare qualche ora in compagnia di personaggi curiosi e tutti da scoprire.

Devo però dire che questa freschezza ironica del romanzo, comunque talvolta interrotta da sequenze drammatiche, viene soppressa lievemente dalla mole del tomo, infatti, fossi stato nell’autore, avrei abbreviato alcuni passaggi per rendere la storia più scorrevole e ancor più divertente.

Ritorno però al discorso sul genere del romanzo. Che sia ironico? Che sia realistico? Non lo sappiamo, fatto sta che questa lettura è particolarmente carina.

Nonostante non abbia lasciato un segno molto profondo nel mio cuore, Folle estate è un ritratto indiretto, ma particolarmente attento, dell’Italia della fine degli anni ’90, che non può non interessare il lettore.

Per cui…


Consigliato a chi desidera passare qualche ora di svago negli anni ’90!


Voto: 3


Giulio Pinto

Giulio Pinto ha trentatré anni, e ha da poco terminato di scrivere la propria tesi di laurea sulla poetessa Alda Merini. Folle estate è il suo romanzo di esordio.

Nessun commento:

Posta un commento