E rieccoci qui, miei cari amici,
in occasione di una nuova recensione targata “Gocce d’inchiostro”: Il romanzo
che prenderemo in considerazione quest’oggi è il tomo conclusivo di una delle
trilogie appartenenti al genere Urban Fantasy destinato ad un pubblico
prettamente adolescente più amate degli ultimi tempi, e parecchio apprezzata
anche dal sottoscritto.
Rullo di tamburi!
Nel tempo insegue un mistero.
E difende l’amore per sempre.
È la dodicesima viaggiatrice.
Autore: Kerstin Gier
Titolo originale: Smaragdgrün. Liebe geht durch alle Zeiten
C. E.: Corbaccio
Prezzo: 16.60 euro
Pagine: 426
Genere: Urban Fantasy
Young Adult
Trama: "Sono davvero contento di avere chiarito
le cose. In ogni caso resteremo sempre buoni amici, giusto?" Quando un
ragazzo dice così a una ragazza non è che la renda pazzamente felice. Se poi il
ragazzo in questione è Gideon de Villiers, occhi verdi e capelli corvini,
Gwendolyn Shepherd, la destinataria del messaggio, si sente precipitare
decisamente negli abissi dell'infelicità. E sì, perché, nelle due settimane che
le hanno sconvolto la vita, facendole quasi dimenticare di essere una normale
studentessa di sedici anni di una normale scuola londinese, Gideon le era
sembrato la sua unica ancora di salvezza. Solo da due settimane, infatti, Gwen
ha scoperto di essere predestinata a viaggiare nel tempo per portare a termine
una missione pericolosissima da cui dipende il destino dell'umanità intera. Una
faccenda che, in realtà, non le interessa affatto, diversamente dalla cugina
Charlotte, che era convinta di essere lei la predestinata e che era stata
educata ad affrontare situazioni e persone di ogni tempo e ogni luogo. Solo per
Gideon, il suo compagno di viaggi nel passato, Gwen ha trovato sopportabile
l'essere sballottata da un secolo all'altro alla ricerca di un cronografo
perduto, ma ora perché dovrebbe continuare a lasciarsi tiranneggiare
dall'implacabile setta dei Guardiani? D'altra parte, è vero che a poco a poco
sta scoprendo segreti insospettabili sulla propria famiglia che la riguardano
molto da vicino...
La mia opinione
Ebbene
sì, miei cari lettori, lo ammetto: l’attesa con cui ho quasi letteralmente aspettato
Green sulla soglia del portone di casa è stata estenuante. Per non dire senza
precedenti. In seguito alla lettura del rivelatore, coinvolgente e
intrigante Blue (qui, la mia recensione), infatti, non sono passati che
una manciata di secondi prima di decidermi a richiedere il suo sequel alla
Casa Editrice Corbaccio, che, come sempre, non ha esitato a inviarlo,
continuando sempre più a contraddistinguersi per serietà e garbo. Anche se,
questo devo confessarlo, nonostante a causa del finale cliffhanger di Blue
lo bramassi ardentemente, una parte di me respingeva Green. Una parte di
me era a conoscenza del fatto che Green sarebbe stato uno di quei tanti
episodi finali di saghe letterarie che sistematicamente si dimostrano capaci di
lasciarmi un vuoto dentro, una volta terminati. Che Green sarebbe stato
la conclusione di un’avventura ironica e spassosa, unica, che ha accompagnato
la mia crescita di Blogger e lettore da più di quattro mesi a questa parte.
Ovviamente esistono altre saghe letterarie a cui sono maggiormente legato in
confronto a quella costituita da Red, Blue e Green, ma la
maniera in cui la Trilogia delle Gemme - opera di punta di Kerstin Gier,
autrice tedesca apprezzata ormai a livello mondiale - mi è entrata nel cuore in
così poco tempo è di sicuro degna di nota. Dubito che dimenticherò facilmente
Gwendolyn e tutti i suoi compagni, i salti temporali, le battute sagaci dei
protagonisti, gli intrighi e i complotti familiari posti alla base della trama
dell’intera saga. Inutile nasconderlo: la ricetta utilizzata da Kerstin Gier
per modellare, forgiare, creare la Trilogia delle Gemme è stata di certo
vincente. Ma adesso cominciamo pure ad entrare nel vivo di Green,
abbandonando - anche se solo per il momento - le mie opinioni riguardo l’intero
ciclo. Partiamo con una immersione nelle acque color smeraldo sfavillante di
cui la trama di Green è costituita.
Cover US |
Al
termine di Blue avevamo abbandonato Gwendolyn, protagonista e voce
narrante delle vicende, in una situazione a dir poco scomoda. Le ultime e
sconcertanti pagine rivelatrici del volume intermedio della Trilogia delle
Gemme ci avevano infatti lasciato con il fiato sospeso: in seguito alla
sdolcinata, smielata e dannatamente zuccherata dichiarazione d’amore da parte
di Gideon nei confronti di Gwen, la nostra dodicesima viaggiatrice era venuta a
conoscenza del fatto che il suo amato l’aveva ingannata per tutto il tempo, aveva
mentito. Non l’amava sul serio. Così Gwendolyn era scivolata in un momento-cliché,
un momento già visto e rivisto, masticato e rimasticato, in cui il lettore si
ritrova anche nelle prime pagine di Green, pagine in cui a parlargli è una
Gwen disperata, nel bel mezzo di una classica situazione del tipo il-mio-ex-è-un-bastardo-lo-odio-chiamo-la-mia-migliore-amica-e-sparo-a-zero-su-di-lui-ma-in-fondo-lo-amo-lo-stesso.
Per nostra fortuna, però, al contempo, contrastandosi parecchio a livello di
qualità con la trama Young Adult di Green, la trama Urban Fantasy del
volume riprenderà il suo corso, lasciando incuriosire sempre più il lettore. Pagina
dopo pagina. Ricordiamo, a questo punto, il succo del plot paranormale della
Trilogia delle Gemme: uno dei misteri più antichi dell’umanità riguarda
i cosiddetti dodici viaggiatori nel tempo, dodici persone che, nel corso dei
secoli, hanno dimostrato una certa capacità nel compiere trasmigrazioni nel
passato. Con l’andare degli anni, tutto ciò, a partire da una figura-padre
piuttosto contraddittoria, ovvero il conte di Saint Germain, è divenuto
qualcosa di sistematico: in ogni generazione è presente un portatore del gene
femminile e un portatore del gene maschile. Nei precedenti volumi, Red (qui,
la mia recensione) e Blue, eravamo inoltre stati spettatori di una serie
di intrighi e complotti che avevano dapprima messo in dubbio e in seguito
rivalutato l’effettiva veridicità del fatto che Gwendolyn fosse la viaggiatrice
numero dodici, il Rubino. Parallelamente a questo, poi, i viaggiatori della
precedente generazione, Paul e Lucy, amanti, erano fuggiti, approfittando del
proprio dono per rifugiarsi in epoche remote della storia. Il compito di
Gwendolyn e Gideon, i viaggiatori dell’attuale generazione, era recuperare il
sangue di tutti i loro predecessori, compresi Paul e Lucy, per riuscire a
trovare la figura leggendaria della pietra filosofale, le cui capacità, prima
di Green, erano ancora anonime. E dopo due volumi che lasciavano
trasparire davvero poco del plot paranormale della Trilogia delle
Gemme, finalmente Green racconta, nelle sue corpose e apprezzate
quattrocentotrenta pagine, vicende riguardanti in quantità maggiore la questione
dei viaggiatori e in quantità minore le vicende che caratterizzano la relazione
tra Gwen e Gideon. Sarà proprio in Green, in effetti, che tutto verrà
svelato. La fame di spiegazioni che il lettore accusa da ormai tre libri si
dissolverà del tutto a conclusione del terzo e conclusivo volume. Ogni tessera
del puzzle, tra colpi di scena allucinanti e rivelazioni impensabili,
troverà il proprio posto. Quale sarà la conclusione della Trilogia delle
Gemme?
Cover italiana di Red |
Comincio
col dire che, anche questa volta, Kerstin Gier non mi ha deluso; ma, a
differenza di quanto è accaduto solo un paio di settimane fa con Blue -
il quale mi rapì sin da subito -, Green ha faticato, per quel che mi
concerne, a ingranare. In principio mi pareva, infatti, che le vicende
raccontate dal tomo iniziassero fin troppo in sordina, cercando, analogamente a
ciò che accadeva in Red e Blue, di continuare a celare al di là
dello strato Young Adult del plot quello che è il reale pregio della Trilogia
delle Gemme, ovvero la particolare trama Urban Fantasy che caratterizza
l’intero ciclo. È soprattutto per questo, in effetti, che sono riuscito ad
apprezzare in pieno Green, nonostante abbia un inizio titubante. Il
fatto che, alla fine, il rapporto che lega Gwen a Gideon e Gideon a Gwen passi
in secondo piano - un rapporto di certo simpatico, non lo metto in dubbio, ma,
con il proseguire della lettura, fin troppo ripetitivo -, mi ha reso davvero
entusiasta. A questo punto una parte di me si chiede: E se la trama Urban
Fantasy fosse stata protagonista sin dal primo momento degli avvenimenti?
La mia risposta è un semplice: Caspita, chissà cosa sarebbe potuto venire
fuori!. Trovo che sarebbe bastato un piccolo accantonamento della natura
adolescenziale di Gwendolyn, di tanto in tanto, per riuscire a rendere la Trilogia
delle Gemme meno appartenente al filone letterario Young Adult e
maggiormente a quello Urban Fantasy, e ciò, per me, l’avrebbe condotta di
diritto nella lista dei miei tomi favoriti. Attenzione, con questo non voglio
assolutamente fare intendere che la questione dei salti temporali sia sempre
stata posta in secondo piano, anzi!, ma io avrei preferito che la
suddetta questione fosse stata messa in un numero maggiore di occasioni in
primo piano. Spero d’esser riuscito a spiegarmi.
Cover italiana di Blue |
Inutile
dire, però, che questo è il solo e unico difetto che posso attribuire
all’intera Trilogia delle Gemme. Chi ha letto e seguito le scorse
recensioni sa quanto io abbia apprezzato questo ciclo, quanti pregi vi abbia
ritrovato e quanta stima riponga, adesso, nelle opere firmate Kerstin Gier. Con
una prosa sagace e brillante, a volte persino pungente, la Gier sa sempre come
prendermi. Sa come lasciarmi rapire dalle proprie fatiche e sa come farmele
apprezzare. È successo in modo discreto con Red, in maniera superiore
con Blue e con Green, e sufficientemente con In verità è
meglio mentire (qui, la mia recensione). Di certo non qualcosa da poco. A
questo punto credo che tutti noi ci chiediamo quando avverrà una prossima
pubblicazione di Kerstin Gier. Io sono davvero curioso di deliziarmi con ulteriori romanzi nati dalla
penna di questa promettente autrice. Magari, se proprio ci va bene, sempre
appartenenti al genere letterario Urban Fantasy. La sua idea per la Trilogia
delle Gemme è stata a dir poco geniale, fresca, innovativa, impattante.
Spero proprio che la Gier ci riservi qualcosa d’altrettanto sorprendente per il
futuro.
Per
concludere, ovviamente consiglio Green agli amanti del genere, a chi ha
amato i primi due ma anche a chi non li ha apprezzati - però, in tutta
sincerità, parlando di Blue, dubito che qualcuno non l’abbia apprezzato
-: le rivelazioni presenti in Green meritano d’esser assaporate. Ed è in
questo modo che saluto la Trilogia delle Gemme, un ciclo di romanzi che
mi ha appassionato e intrigato, che mi ha fatto sorridere e a volte persino
crepare dal ridere, che mi ha commosso e divertito, che mi ha trasmesso
emozioni positive e negative, che mi ha lasciato usufruire del cronografo
assieme a Gwendolyn facendomi divenire il tredicesimo viaggiatore, che mi ha
rapito e fatto suo, che mi è entrata nel cuore assieme a tutti i suoi
protagonisti.
Kerstin Gier
Trilogia delle Gemme
Consigliato.
Voto:
4 +
Kerstin Gier
Kerstin
Gier è nata nel 1966 e vive con il marito, il figlio e il gatto vicino a
Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato
dal 1995 quella di scrittrice. I suoi primi romanzi sono rimasti per mesi in
vetta alle classifiche tedesche dei libri più venduti, ma è con la trilogia di
Red, di cui Blue è il secondo volume, che Kerstin Gier ha raggiunto il successo
mondiale. Un successo da 800.000 copie e diritti venduti in 15 Paesi.
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RispondiEliminaUn po' troppo happy ending, sinceramente. Però, dai, va bene :)
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EliminaM'intrometto... ma sapete che a ragionarci bene a me quel finale non mi è sembrato così happy. Non so...più che un dono, una dannazione. Non dico altro per non fare spoiler!
EliminaBella recensione, la Gier è stata una bella scoperta!
Grazie mille per i complimenti, Silvia *w* Per quanto riguarda il finale, in effetti, adesso che ci penso bene è piuttosto agrodolce... Se immaginiamo *chiunque non abbia letto Green non vada oltre XD* il fatto che Gwen e Gideon perderanno tutti i loro cari, quei personaggi che hanno reso le loro avventure tanto avvincenti, non è poi tanto happy come sembra. Elfolletto, guarda, la questione del figlio è assurda, però l'accetto. Mamma mia, sono fin troppo buono con i finali, vero?
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EliminaBella recensione :D
EliminaConcordo con voi sul finale... essere immortali beh come ormai abbiamo capito tutti ha i suoi pregi ma c'ha anche i suoi difetti!
La scoperta dello scoiattolo bellissima XD
Grazie mille per i complimenti, Deni :)
EliminaChe meravigliosa recensione, J. Devo recuperare al più presto Blue e Green :D
RispondiEliminaGentilissima! *w* Assolutamente, Ronnie. Devi ^^
Eliminabella recensione! è la mia prossima lettura!
RispondiEliminaGrazie mille, Saya :D Fammi sapere cosa ne pensi ^^
EliminaCiao Jean
RispondiEliminaCiao Deborah :)
EliminaScusami! Per aver "strapazzato" il tuo nome Jeanclaude, è stato davvero un incidente. Stavo facendo delle prove per capire come funzionava la pubblicazione dei commenti con l'account Google+ quando ho schiacciato "prosegui" e il mio saluto è stato pubblicato. Pensavo ci fossero altri passaggi di conferma e invece non è stato così. Tra l'altro volevo scrivere un commento più lungo, sarà per la prossima volta. A presto Jeanclaude!
EliminaTranquilla, Deborah, tutti mi chiamano Jean ^^ Non vedo l'ora di leggere un tuo commento "lungo" :)
EliminaBeh Jeanclaude, mi dispiace deluderti, ma tu hai già letto un mio commento lungo. Anzi, ne hai letti di lunghi, medi e corti… di tutti i tipi insomma. Sembra che io debba scusarmi ancora con te, visto che oggi avevo una gran fretta e mi sono dimenticata di dirti che in un certo senso noi ci conosciamo già. Dopo la tua ultima risposta, così piena di garbo, ho pensato che continuare a mantenere l’anonimato, non fosse stato educato nei tuoi confronti, perciò ho deciso di uscire dall’ombra. Comunque, pur non sapendo nemmeno il mio nome, ti sei comportato sempre in modo impeccabile e questo, non lo dimenticherò, parola di:
EliminaUn’appassionata lettrice di fantasy
P.S. Ora vado a leggere la nuova recensione.
Oh!! Che bello! :) Quindi adesso posso riferirmi a te come Deborah ^^ Non vedo l'ora di sapere cosa pensi della nuova recensione, allora, Deborah cara :D
EliminaOttima recensione, come sempre :)
RispondiEliminaIo ho adorato questa serie, in futuro spero di leggere nuovi progetti di Kerstin Gier! Sono ottimista quindi sono convinta che non ci farà attendere molto!
Che gentile, Anna ^^ Vero, secondo me non dovremo attendere parecchio prima di poter stringere fra le mani una nuova fatica della Gier :D
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RispondiEliminaÈ stata una saga che mi ha rapito è davvero fantastica.
RispondiEliminaCome la maggior parte delle saghe è difficile secondo me capacitarsi che è finita la storia e niente più gwendolyn o gideon...
Ottima recensione comunque davvero completa e mi trovi assolutamente d'accordo :)
Sono Alessandro io comunque scusate il nome unknown non mi sono accorto di non aver fatto l'accesso con Google ;)
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