A un giorno di distanza dalla
pubblicazione della cinquantacinquesima puntata della rubrica In My Maibox
(qui), eccoci qui di nuovo riuniti su “Gocce d’inchiostro” per parlare,
insieme, di un romanzo da poco giunto fra gli scaffali delle librerie nostrane,
nato dalla penna di una nostra stessa compaesana e che mi ha doscretamente entusiasmato.
Rullo di tamburi!
La prima serie Paranormal italiana,
da una delle stelle della scena contemporanea.
Autore: Roberta
Ciuffi
C. E.: Leggereditore
Prezzo: 10.00 euro
Pagine: 477
Genere: Paranormal
Romance Adult
Trama: Una ragazzina sta tornando a casa dal
lavoro. È sera, è buio. Da un portone sbucano due braccia che l’attirano
all’interno. Lei grida, ma l’assalitore riesce a immobilizzarla e azzittirla.
Quando tutto sembra perduto, un ringhio risuona nello scantinato, e un lupo si
avventa sulla schiena dell’uomo. Poco tempo dopo, Maura Coulter, insanguinata e
sconvolta, fa il suo ingresso all’Hôtel de Clercy, questa volta sotto spoglie
umane. Non c’è tempo da perdere, perché quella sera la donna incontrerà il suo
peggior nemico, ma anche colui che minaccia di conquistare per sempre il suo
cuore. Si tratta del principe Maksìm Andreievic Balanov, rampollo della
famiglia che per diversi secoli ha contrastato quella dei Coulter. Tuttavia è
giunto il momento di una tregua... anche se la posta in gioco è troppo alta, e
l’intera stirpe dei Lykaon rischia di essere annientata per sempre.
La mia opinione
Come
avevo già accennato nel mio post di Prossima uscita dedicato a Un segno
nelle tenebre (qui), il secondo romanzo appartenente al più che apprezzato
filone letterario Paranormal Romance dell’amata autrice italiana Roberta Ciuffi
- parecchio conosciuta in Italia per le sue opere a sfondo storico di genere Romance
pubblicate in edicola - mi era parso piuttosto
intrigante. A dir la verità, lo scorso anno, quando Roberta Ciuffi debuttò il
libreria con il suo primo Paranormal Romance dal titolo Un cuore nelle
tenebre - discretamente apprezzato da critica e lettori -, quest’autrice e
le storie incentrate sulla figura sovrannaturale dei Lykaon nate dalla sua
penna mi avevano subito attirato. Non lo comprai, lo ammetto, perché fui messo
dinanzi a una scelta: L’anello di ferro di Ornella Albanese oppure Un
cuore nelle tenebre? Scelsi L’anello di ferro - che devo ancora
leggere, nonostante lo desideri da impazzire - per il puro e semplice fatto che
il periodo storico in cui è contestualizzato mi attraeva maggiormente
rispetto a quello caratterizzante Un cuore nelle tenebre. Quest’anno,
però, ho deciso di dare, finalmente, una possibilità a Roberta Ciuffi, chiedendo
alla gentile Casa Editrice Leggereditore una copia del volume Un segno nelle
tenebre, sequel di Un cuore nelle tenebre ma narrante di
intrecci narrativi completamente distaccati da quelli presenti in quest’ultimo.
Appena terminati i titoli che avevano la priorità, mi sono tuffato - carico
d’aspettativa - nelle pagine del volume, gustandole in soli due pomeriggi. Mi
sarà piaciuto? Risponderemo al quesito solo dopo esserci immersi nelle storiche
acque del suo plot narrativo.
Cover primo volume |
Prima
di scendere nei particolari e di cominciare a parlare di quelli che sono i due
individui protagonisti principali di Un segno nelle tenebre, bisogna
premettere che l’elemento intorno a cui effettivamente ogni minuzia presente
all’interno delle quattrocentosettantasei pagine di cui il romanzo è costituito
è la razza Lykaon. Come, in maniera vivida e decisamente coincisa, le
primissime righe di Un segno nelle tenebre ci ricordano, le origini dei
Lykaon risalgono a tempi antichissimi, dimenticati, impossibili da rammentare.
È proprio la leggenda di Lykaon, re di Arcadia, ad aprire il tomo, narrando al
lettore le vicissitudini che condussero niente poco di meno che il re
dell’Olimpo, il dio Zeus, a lanciare sul suo nemico e su tutta la sua stirpe
una temibile Maledizione, una Maledizione che li costringerà ad accostare
alla propria natura umana quella di lupo. Subito dopo, però, la macchina da
presa di Un segno nelle tenebre si sposta a Parigi, dove una giovane
donzella, una certa Fanette, pare essere in grave pericolo. In seguito all’aver
sistemato il posto in cui lavora e all’essersi insinuata fra i viottoli e le
stradine di Parigi per tornare a casa, qualcuno attacca Fanette. Da qualche
parte, ma non troppo lontano dal luogo in cui Fanette emette strazianti urla colme
di terrore, un lupo riesce a percepire le sue richieste di aiuto. Fanette dovrà
proprio ringraziare quel lupo quando riuscirà a sfuggire alle grinfie dell’uomo che
la stava terrorizzando. Poi bastano poche righe e l’abile stile narrativo di
Roberta Ciuffi conduce il lettore nell’Hôtel de Clercy, nelle cui stanze
una giovane donna imbrattata di sangue fa il suo ingresso. Il suo nome è Maura
Coulter, ed è una principessa Lykaon. Ma dopo aver salvato Fanette, Maura ancora
non sa che mancano poche ore al suo primo incontro con il principe Maksìn
Belanov, discendente della famiglia nemica alla sua. E sarà proprio tra di loro
che sboccerà, come una rosa in primavera, la passione. Cosa succederà? Maura e
Maksìn riusciranno a stare insieme?
Se mi
venisse chiesto di segnalare il pregio principale presente in Un segno nelle
tenebre, parlerei di certo della prosa di Roberta Ciuffi. Per ogni singola
riga di Un segno nelle tenebre è possibile constatare, realizzare e
ammirare quanto l’autrice sia capace di narrare sublimemente le vicende di
Maura e Maks, facendolo pure attraverso una scrittura romantica e intrigante al
contempo, raffinata e impattante, delicata e decisa. Frasi lunghe, squisitamente
prolisse, quasi eleganti mi lascerei sfuggire, non fanno che deliziare, per
tutta la durata della lettura del volume, colui che si ritrova a sfogliare le
pagine di Un segno nelle tenebre. Accanto ad una penna incredibilmente
invidiabile, poi, il romanzo è colmo di personaggi a tutto tondo, esistenti,
quasi reali, in primis i protagonisti. Da una parte Maura, una donna-lupo
particolareggiata da un carisma possente e forte, da un carattere sicuro e
perennemente deciso e da una potenza interiore degna di nota, dall’altra Maks,
elemento di vitale importanza per il perfetto andamento delle vicende, capace
di prendere ardue decisioni con una consapevolezza intrigante che lo rende
unico nel suo genere.
Ma,
come ogni recensione targata “Gocce d’inchiostro” che si rispetti - sorvolando
su quelle sui generis dedicate ad autrici da me venerate del tipo Charlaine
Harris (qui, la mia recensione riguardo Morti tutti insieme) o Virginia
de Winter (qui, la mia recensione riguardo Black Friars. L’ordine della
penna) - il quarto paragrafo è quello destinato ai difetti dei romanzi
presi in considerazione. Un segno delle tenebre, in maniera particolare,
è caratterizzato dalla possessione di alcune pecche che l’autrice avrebbe di
certo potuto evitare. Innanzitutto vi parlo della scarsa attenzione ai ritmi.
Ho trovato, in effetti, dei passaggi piuttosto frettolosi nonostante la scena
descritta non lo necessitasse, così come ho avuto dei terribili vis-à-vis
con dei frangenti del testo fin troppo lenti. Ecco, apprezzo in maniera molto generale
la prolissità di Roberta Ciuffi - l’ho enunciato qualche riga più su -, ma in
qualche punto l’ho trovata eccessiva, fin troppo pesante. Un secondo e ultimo
elemento negativo che infierisce molto sul giudizio finale - di certo
ugualmente positivo - è l'abbondanza di personaggi di cui il romanzo è pieno. Se in opere come la saga Black Friars - a cui accennavo
anche più sopra - firmata dalla brillante Virginia de Winter vengono incorporate nella loro stessa indole una copiosa presenza di persone che animano in maniera particolare e unica le vicende da esse raccontate, in Un
segno delle tenebre ciò va ad intaccare le figure dei protagonisti, che avrei preferito
potessero regnare incontrastati sulla trama.
Per
concludere, di sicuro mi sento di suggerire la lettura di Un segno delle
tenebre a tutti coloro che apprezzano tanto quanto me o persino in maniera
maggiore il genere letterario Paranormal Romance. Un segno nelle tenebre
non può per nulla al mondo assentare fra gli scaffali delle librerie
domestiche. Lo consiglio in maniera più ristretta, invece, a coloro che
desiderano una lettura estiva e senza pretese: Un segno nelle tenebre,
al momento, non fa per voi.
Roberta
Ciuffi
Serie Paranormal Romance
1. Un cuore nelle tenebre, 2011
2. Un segno nelle tenebre, 2012
a seguire eventuali altri
Consigliato ai seguaci del Paranormal Romance.
Voto:
3 +
Roberta
Ciuffi
Roberta Ciuffi è un’autrice che, con pennellate
decise e delicate, è in grado di dipingere un mondo oscuro e penetrante,
restituendo al pubblico una versione tutta italiana del genere paranormal. Dopo
anni di successi in edicola, con il primo volume della trilogia dei Lykaon, Un
cuore nelle tenebre (Leggereditore), ha conquistato critica e lettrici
confermando le sue capacità di grande narratrice del romance.
Bene Jeanclaude, sono molto soddisfatta! Come sempre, sei stato chiaro, anche sulle pecche di questo libro e sei riuscito a prevenire un po' di domande che, avevo intenzione di farti dopo la recensione. Il racconto, per certi versi, non l’hai digerito e sospetto che, forse, nella storia ci sia qualche sdolcinatezza di troppo. Infatti, i contrasti, tra le due rispettive casate, Balanov e Coulter, mi ricordano quelli tra, Montecchi e Capuleti e perciò, vorrei saperne di più. Per piacere dimmi tutto quello che puoi a riguardo! Te ne sarò infinitamente grata, ciao e grazieeeeeeeeeeeee!
RispondiEliminaSono contento che tu abbia apprezzato la mia recensione, Deborah, e che io sia persino riuscito a rispondere a quei quesiti che nutrivi riguardo Un segno nelle tenebre :) Per quanto riguarda la tua domanda concernente i contrasti fra le casate Belanov e Coulter, invece, mi riservo della possibilità di non rispondere per il puro e semplice fatto che cederti qualche nozione in più sull'argomento potrà di sicuro non lasciarti gustare del tutto il tomo al momento della lettura, cosa che non desidero neanche lontanamente ^^ Se, poi, desidererai lo stesso sapere qualcos'altro sulla questione sarò lieto di risponderti :D
EliminaStrano Jeanclaude, non è da te. Ma grazie per l'interessamento.
RispondiEliminaSo che non è da me, Deborah, ma proprio non mi ci vedo a rovinarti questa lettura - incredibilmente deliziosa - rivelandoti spoilers molto forti concernenti trama e sviluppo delle vicende, visto che, effettivamente, proprio grazie alla copiosa folla di personaggi presenti all'interno di Un segno nelle tenebre l'attenzione ceduta al rapporto delle Casate Belanov e Coulter viene un po' striminzita :) Spero d'essermi ben espresso XD
EliminaSi, capisco e rispetto il tuo punto di vista; sicuramente, leggendo il libro, che dovrebbe arrivarmi tra breve, riuscirò a farmi un'idea più chiara di ciò che hai voluto dirmi. Grazie tante Jeanclaude.
RispondiEliminaFigurati :D
Elimina