Bentornati, miei cari lettori!
Il protagonista indiscusso di
questa recensione sarà un romanzo molto, e sottolineo molto, amato dai lettori di tutto il mondo, ma soprattutto dai
lettori italiani che, stando alla sua pagina aNobii (qui), gli affibbiano una
media di quattro stelline. Sarò il linea con il resto dei miei colleghi lettori,
oppure risulterò, per l’ennesima volta, una nota stonata?
Rullo di tamburi!
Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di un angelo caduto…
Autore: Becca
Fitzpatrick
Titolo originale: Hush, hush
C. E.: Piemme Freeway
Prezzo: 17.00 euro
Pagine: 334
Genere: Urban Fantasy Young
Adult
Trama: Malgrado la sua migliore amica voglia
trovarle un ragazzo a tutti i costi, Nora non ha mai messo l’amore in cima alle
sue priorità. Almeno finché a scuola non arriva Patch. Lui ha un sorriso
irresistibile e un inspiegabile talento per leggere ogni suo pensiero. E,
malgrado gli sforzi per evitarlo, Nora sente che l’attrazione che prova verso
il suo nuovo compagno è destinata a crescere. Anche contro ogni spirito di
conservazione. Perché Patch è un angelo caduto e lei non avrebbe mai dovuto
innamorarsi di lui. Sapere di trovarsi nel mezzo di un’antica battaglia tra
Caduti e Immortali, sapere di dover scegliere da che parte stare potrà costarle
la vita. La verità dunque è più inquietante di qualsiasi dubbio, e Nora non può
sbagliare.
La mia opinione
Chi
segue assiduamente “Gocce d’inchiostro” avrà notato che, negli ultimi due
giorni, la sezione dedicata ai romanzi in corso di lettura situata nella
colonna di destra, solitamente introdotta da un semplice “Jeanclaude legge…”
o, nel caso si tratti di un tomo in lingua inglese, da un “Jeanclaude is
reading…”, era accompagnata, oltre che dalla cover de Il bacio
dell’angelo caduto, protagonista indiscusso della presente recensione, da
una frase fino ad ora mai utilizzata: “Jeanclaude rilegge…”. Ebbene sì,
miei cari, avevo già letto, in precedenza, Il bacio dell’angelo caduto,
solo che, con il passar tempo - lo iniziai e terminai in una stessa giornata,
lo scorso anno, nel bel mezzo di una festa di compleanno -, avevo completamente
rimosso il suo plot narrativo, ragion per cui un paio di giorni fa mi
son detto: «Perché non riprenderlo?». Se solo avessi saputo ciò a cui
stavo per andare incontro avrei immediatamente gettato la spugna. Ma prima di
scendere nei particolari, via con il nostro breve salto all’interno della sua
trama.
Le
pagine de Il bacio dell’angelo caduto, primo volume della quadrilogia Hush,
hush, inizialmente concepita dall’autrice come una trilogia, narrano, in
prima persona e al passato, le vicende della teenager Nora Grey,
classica diciassettenne tutta pepe che, nel corso della sua vita, non ha mai
trovato l’amore. Nonostante la sua migliore amica, Vee Sky, cerchi
disperatamente e in continuazione di farla uscire con qualcuno, Nora non riesce
mai a trovarsi a suo agio. Almeno fino a quando il suo professore di biologia
non la costringe a sedersi accanto a un ragazzo anonimo e strano, che, però,
pare sapere qualsiasi cosa di lei. Dopo un ribrezzo iniziale e un timore quasi
scontato, Nora comincerà, però, a provare sentimenti per Patch, il ragazzo in
questione, il quale, ben presto, si rivelerà non essere uno come tanti. Patch
è, infatti, un Angelo Caduto.
Stop. È
questa la trama de Il bacio dell’angelo caduto. Niente di più, niente di
meno. E vi anticipo che il suo scarno, futile plot narrativo, inoltre,
non rappresenta il suo unico difetto. Continuate pure a leggere…
Iniziamo
con lo stile narrativo dell’autrice. Becca Fitzpatrick, scrittrice
apprezzatissima proprio grazie alla quadrilogia Hush, hush, possiede una
prosa davvero molto particolare, che può essere dannatamente apprezzata oppure
incredibilmente detestata. E io sono parte integrante di quel gruppo di lettori
che appoggiano la seconda teoria. La Fitzpatrick predilige, infatti, i dialoghi
a qualsiasi altro tipo di scelta narrativa. Come ormai ben saprete, di solito apprezzo molto la
scrittura di quegli autori che stilano i propri romanzi utilizzando, in prevalenza, sequenze dialogiche, ma il modo in cui Il bacio dell’angelo caduto ne
è stracolmo mi ha quasi fatto andare in bestia, innervosendomi sino al midollo. Già, ragazzi, ho usato il termine giusto: innervosire. Se, in
effetti, le prime pagine del romanzo mi stavano andando parecchio a genio - e,
devo ammetterlo, mi hanno persino strappato anche qualche sorriso - il resto
del romanzo non ha fatto altro che mettermi in agitazione. Non vedevo l’ora di
terminarlo. Pensate che ad un certo punto l’ho letteralmente detestato, e non
mi era mai capitato di provare qualcosa del genere: al massimo mi annoio, ma
non odio mai un testo. Anzi, forse solo Passion di Lauren Kate
(qui, la mia recensione) ha suscitato in me gli stessi sintomi.
E
anche per ciò che concerne i personaggi che popolano le pagine de Il bacio
dell’angelo caduto devo dire che la situazione non è migliore. Patch, ad esempio, è
tanto disumano, tanto strano che neanche lontanamente riesce ad entrare
nelle grazie del lettore. Per non parlare, poi, della masochista Vee e del terribilmente
odioso Elliot. L’unico personaggio che, magari, dona, solo di tanto in tanto,
qualche spiraglio di luce al testo è Nora. Ma, non posso non ammetterlo, la
nomino solo perché, non riuscendo a trovare null’altro di positivo, mi sento
quasi costretto a scovare qualcosa che ceda al romanzo qualche segno di
positività, altrimenti come potrei mai spiegarmi i giudizi più che positivi che
ha ricevuto? Non a caso, infatti, non posso trattenermi dall’affermare che pure
alcune scelte compiute da Nora, nel corso delle vicende, mi hanno infastidito,
contribuendo parecchio al giudizio complessivamente negativo de Il bacio
dell’angelo caduto.
Proseguendo
a tentoni all’interno della trama completamente priva di
descrizioni o particolari esempi di psicologie interessanti de Il bacio dell'angelo caduto, sono giunto,
quindi, al suo termine, alla sua tanto bramata trecentotrentadueesima pagina. E
di qualcosa di positivo nemmeno la traccia. Pensate: neanche la mitologia che pone le
basi per il testo mi ha entusiasmato, e vi rammento che, solitamente, mi colpiscono
quasi tutte. Gli Angeli Caduti di Becca Fitzpatrick, infatti, risultano
alquanto banali, insulsi, e la loro storia diviene, di conseguenza, priva di
qualsiasi elemento abbagliante, nuovo o avvincente.
Inutile
concludere dicendo che Il bacio dell’angelo caduto non mi è neanche
lontanamente piaciuto, penso l’abbiate capito. Nutrivo grandi aspettative per
questo tomo, ma sono andate a infrangersi in maniera quasi brutale. Animalesca.
Mi riserverò, con il tempo, di leggere il suo seguito solo perché le ultime
rivelazioni riguardo Nora mi hanno lievemente incuriosito.
Becca
Fitzpatrick
Hush Hush Series
1. Il bacio dell’angelo caduto, 2010
(Hush, hush, 2009)
2. Angeli nell’ombra, 2011 (Crescendo,
2010)
3. Sulle ali di un angelo, 2011 (Silence,
2011)
4. inedito in Italia (Finale, previsto
negli USA per il 23 ottobre 2012)
Non consigliato. Un romanzo piatto come una pozzanghera.
Voto: 2 -
P.S.: Possiedo in libreria Angeli nell’ombra. Sembra quasi futile
dire che, ora come ora, non credo che lo comincerò presto.
Becca Fitzpatrick