Dopo un giorno d’assenza - causa
vari problemi e impegni personali - eccomi qui, finalmente con una recensione
interamente dedicata ad un tomo degno - sicuramente - di nota. Un tomo che,
di certo, per quest’estate, non deve assolutamente mancare fra gli scaffali
delle vostre librerie.
Rullo di tamburi!
Simpatica, interessante, intelligente… «troppo» intelligente.
Riuscirà a trovare l’uomo che la perdonerà per questo?
Autore: Kerstin Gier
Titolo originale: In Wahrheit wird viel mehr gelogen
C. E.: Corbaccio
Prezzo: 12.90 euro
Pagine: 215
Genere: Chick-Lit Adult
Trama: 158 di quoziente
intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un
po’ freak e… vedova a nemmeno trent’anni: Carolin trova che la sua vita sia
decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un
impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il
padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le
qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore improvvisamente lasciandola in
un mare di guai, primi fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non
sospettava l’esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra
psicoterapeute incapaci, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin
cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai, e, perché no?, trovare
l’uomo giusto per lei e a cui non importa se è «troppo» intelligente…
La mia opinione
Quando
la gentilissima Casa Editrice Corbaccio mi ha inviato la mail d’anteprima riguardante
In verità è meglio mentire di Kerstin Gier - volume auto-conclusivo
parecchio celebre in patria, appartenente al genere letterario Chick-Lit -, non
ho potuto che richiederne una copia. Perché? Be’, i motivi sono più di
uno. Partiamo innanzitutto dal fatto che si tratta di un romanzo dell’apprezzata
Kerstin Gier, l’autrice, per intenderci, dell’altrettanto amata Trilogia delle Gemme, trilogia di genere Urban Fantasy destinata ad un pubblico di Young
Adults composta da Red (qui, la mia recensione), Blue e Green,
che ha davvero conquistato i lettori italiani, ma non solo: v’informo,
infatti, che tutti i tre romanzi, di origine tedesca nonostante l’ambientazione
londinese, sono in corso di pubblicazione anche negli Stati Uniti e nel Regno
Unito, evento piuttosto raro visto che, di solito, siamo noi ad importare
romanzi in lingua inglese. Personalmente non vedevo proprio l’ora di cimentarmi
in un altro romanzo della Gier, nonostante non abbia ancora terminato la Trilogia
delle Gemme. Il secondo motivo per cui non potevo fare a meno di leggere In
verità è meglio mentire riguarda il genere letterario a cui appartiene: il
Chick-Lit, filone narrativo ironico e divertente da me amato, ideale
per rallegrarsi, che vede come massimi esponenti a livello internazionale
Sophie Kinsella - chi non ha mai letto I love shopping? - e Candace
Bushnell (qui, la mia recensione riguardo il suo Il diario di Carrie).
Terzo, nonché ultimo, ma non meno importante, motivo: la cover. Ragazzi,
non la trovate incredibilmente evocativa? Bene, dopo questa introduzione
parecchio personale, iniziamo pure ad analizzare, come d'abitudine, In verità è
meglio mentire, e come partire se non attraverso una breve immersione nel
suo plot?
A
narrare le vicende raccontate dalle duecentotredici pagine di cui In verità
è meglio mentire è costituito, è la ventiseienne Carolin Schütz,
protagonista indiscussa del romanzo. Carolin, a partire dalle prime righe del
tomo, prende a presentare la sua persona, e lo fa anche attraverso degli
aneddoti ironici e bizzarri che sin dal principio del volume riescono a far
scappare al lettore sorrisetti divertiti o persino sane e grasse risate.
Carolin ci racconta d’esser davvero intelligente, forse fin troppo: possiede un
QI pari a 158, da piccola era una bambina prodigio, parla fluentemente cinque
diverse lingue straniere, si è diplomata all’età di soli sedici anni e si è
laureata per la prima volta all’età di diciannove. Eppure adesso vive con sua
sorella Mimi in un paesino di provincia della Germania. Eppure è, a nemmeno
trent’anni, già vedova. Suo marito, Karl, è venuto a mancare da poche
settimane, dopo soli cinque anni di matrimonio. Suo marito, Karl, aveva
ventisei anni in più di lei. Suo marito, Karl, era il padre del suo
ex-fidanzato Leo. Ed è così che, fra flashbacks e ritorni al presente,
Carolin ci racconterà la sua vita, senza mentire, senza peli sulla lingua,
senza alcuna censura. Ci racconterà di come, e soprattutto se, riuscirà a
rimettersi in pista, a cercare l’amore, quello vero, quello che l’accompagnerà
per tutta la vita. Ma nel frattempo i familiari di Karl saranno interessati
alla sua eredità. Riuscirà Carolin a venir fuori da tutte queste «tragiche»
situazioni?
Ma,
come ho introdotto anche nel primo paragrafo della recensione, sappiamo che
dietro la divertente, spiritosa, ironica Carolin è presente una scrittrice dal
talento indubbiamente spudorato, una scrittrice che, nella sua ben assortita
bibliografia, decide di inserire In verità è meglio mentire, un volume
dalla mole piuttosto breve ma allo stesso tempo interessante e spassoso, colmo
di quella intelligente ironia tipica di Kerstin Gier la quale non può che
spiccare fra le tante a causa di quello brillantezza che la rende unica.
L’ironia presente nel romanzo In verità è meglio mentire, infatti, è di
certo la stessa che avevamo incontrato nella Trilogia delle Gemme, la
stessa che aveva lasciato scattare quel colpo di fulmine che tutt’ora ci lega a
Red, Blue e Green. Non per nulla è stato, quindi, un
piacere incontrare ancora una volta quello stile narrativo tanto sublime,
avvincente, intrigante, ben calibrato, ottimamente strutturato che avevo in modo
particolare elogiato già in precedenza nella mia recensione riguardante Red
e che va ad incastrarsi come due tessere di uno stesso puzzle all’ironia
presente in In verità è meglio mentire tanto elogiata più sopra.
Prima
di passare alle considerazioni finali, però, in seguito a tutti gli elogi
appena terminati, vi devo delle spiegazioni riguardo il mio voto finale del
romanzo, il quale, altrimenti, stando alle mie precedenti parole, vi sembrerà
piuttosto incoerente in paragone alla recensione che state leggendo. Nonostante, infatti, la maestria
dell’autrice sia parecchio evidente, In verità è meglio mentire, fra una
risata ed un sorriso, accodati ad una battuta sagace e un’altra, riesce di
certo a divertire il lettore, ma ciò non basta a renderlo un tomo facilmente
rientrabile nella lista dei romanzi preferiti di quest’ultimo. In verità è
meglio mentire, come molti libri appartenenti al genere letterario
Chick-Lit, è, infondo, un’ottima lettura leggera, spassosa, priva d’alcuna
sorta di pretesa, che va assolutamente presa così come viene, senza nutrire nei
suoi confronti troppa aspettativa, aspettativa che, altrimenti, potrebbe restare
delusa.
Per
cui, in conclusione, eccomi qui a consigliarvi caldamente questo tomo. In
verità è meglio mentire, rivestito da un formato degno di nota tanto quanto
traduzione e cover, è di certo un romanzo che non può assolutamente
mancare fra gli scaffali delle vostre librerie nell’estate appena cominciata. In
verità è meglio mentire potrebbe, infatti, di certo divenire il romanzo
estivo dell’anno, il romanzo che, più di molti altri, potrebbe contribuire a
rilassarvi in una giornata da passare sotto l’ombrellone.
Consigliato a coloro che desiderano un’ottima lettura «da
ombrellone».
Voto: 3 ½
P.S.: Prometto che mi rimetto in pari con la Trilogia delle Gemme!
Kerstin Gier
Kerstin
Gier è nata nel 1966 e vive con il marito, il figlio e il gatto vicino a
Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato
dal 1995 quella di scrittrice. I suoi primi romanzi sono rimasti per mesi in
vetta alle classifiche tedesche dei libri più venduti, ma è con la trilogia di
Red, di cui Blue è il secondo volume, che Kerstin Gier ha raggiunto il successo
mondiale. Un successo da 800.000 copie e diritti venduti in 15 Paesi.
Bella recensione, Jeanclaude! Complimenti! :)
RispondiEliminaSembra proprio una di quelle letture estive che piacciono a me, leggere e piacevoli, ma originali e non banali. Penso proprio che lo leggerò!
Grazie mille per i complimenti, Matteo :D Gentilissimo ^^ Allora non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi a riguardo :D
EliminaNon so per quanto io adori la Gier e per quanto abbia amato La trilogia delle gemme... questo libro non riesce a convincermi XD sarà che non è proprio il mio genere non so XD
RispondiEliminaDevo proprio rimettermi in pari con la Trilogia delle Gemme! >.< Per quanto riguarda "In verità è meglio mentire", Deni, ti consiglio di lasciar perdere :D Se non è il tuo genere, punterei proprio su qualcos'altro, ecco :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAllora non vedo l'ora di scoprire cosa ne pensi a riguardo :D
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