In seguito alla mia recensione
del mediocre La sonnambula di Essie
Fox (qui), da cui mi aspettavo parecchio di più, eccomi di nuovo qui per proporvi
un nuovo post interamente incentrato sulla mia opinione riguardo un tomo che mi
ha appagato, ha saputo tenere fede alle aspettative che vi riponevo e che di
certo non potete lasciarvi sfuggire.
Rullo di tamburi!
Non poteva tenere per sé quello che aveva visto.
Sarebbe impazzita.
Titolo: Shades.
Jack lo Squartatore è tornato
Autore: Maureen
Johnson
Titolo originale: The Name of the Star
C. E.: Mondadori, collana
Chrysalide
Prezzo: 16.00 euro
Pagine: 394
Genere: Thriller Paranormale
Young Adult
Trama: Quello in cui Rory Deveaux arriva a Londra dalla Louisiana è un giorno
memorabile. Per Rory è l'inizio di una nuova vita in un collegio privato della
capitale inglese. Ma molti se ne ricorderanno a causa di una serie di brutali
omicidi avvenuti in tutta la città, assassinii raccapriccianti che riproducono
gli efferati crìmini commessi da Jack lo Squartatore oltre un secolo prima,
nell'autunno 1888. Basta poco perché la "Squartatore-mania" si
diffonda, ma la polizia ha in mano solo pochi indizi e nessun testimone. Tranne
uno. Rory ha intravisto sul luogo del delitto l'uomo che la polizia considera
il principale sospettato. Ma è l'unica. Neppure la sua compagna di stanza, che
era con lei in quel momento, ha notato l'uomo misterioso. Perché solo Rory può
vederlo? E, questione assai più impellente, che cos'ha in mente di farle,
costui?
La mia opinione
Rammento
che lo scorso gennaio, quando la Casa Editrice Mondadori rese di dominio
pubblico i titoli delle sue prossime pubblicazioni - tra i quali già da allora
spiccavano i magnifici volumi Fateful di Claudia Gray (qui, la mia
recensione) e Cinder. Cronache lunari di Marissa Meyer (qui, la mia
recensione) -, nel momento in cui venni a conoscenza del fatto che stesse per
giungere fra gli scaffali delle librerie italiane un certo The Name of the
Star di Maureen Johnson, corsi a fare ricerche, affamato di dettagli
tecnici. E adesso eccomi qui per proporli a voi. Quello che adesso chiamiamo Shades.
Jack lo Squartatore è tornato - in origine, per l’appunto, The Name of
the Star - è il primo volume di una trilogia di genere a metà strada fra il
Thriller e l’Urban Fantasy avente come sfondo una Londra cupa, tetra e gotica,
destinata ad un pubblico di giovani adulti. Ammetto che, nonostante la cover
statunitense di Shades. Jack lo Squartatore è tornato mi avesse quasi
del tutto conquistato, i pareri un po’ discreti, un po’ delusi e quasi mai
ottimali riguardo al romanzo mi fecero storcere il naso. Quando, però, Shades.
Jack lo Squartatore è tornato è giunto a casa e il mio sguardo si è
incrociato con un classico formato targato Chrysalide reso particolare da una
cover da me molto apprezzata - ho scoperto solo in seguito che è quella adottata nel Regno Unito - non vedevo l’ora di potermi fiondare nelle sue pagine, di viverle e di
stilare questa recensione. Mi sarà piaciuto? Mi avrà deluso? Prima, come
sempre, immergiamoci pure delle oscure acque del suo plot narrativo.
Cover US |
La protagonista,
nonché voce narrante, di Shades. Jack lo Squartatore è tornato è
l’americana Aurora “Rory” Deveaux che, nelle prime pagine del volume, da un
piccolo paesino della Louisiana situato nei pressi di New Orleans decide di
trasferirsi a Londra, in Inghilterra, per frequentare gli ultimi due anni di
scuola superiore nell’istituto di Wexford. Sarà così che, tra scambi di
incompatibili usi e costumi con i suoi compagni britannici, amicizie appena
sbocciate e faticosi corsi di studio, Rory sarà una dei tanti spettatori della serie di delitti che sta mettendo a soqquadro l’intera Londra, seminando
il terrore nella splendida città, la quale, proprio nell’ultimo periodo, pare
essere più tetra e oscura di sempre. Un susseguirsi di omicidi che ricalcano
fedelmente le modalità e soprattutto i momenti di quello spargimento di sangue
sepolto nel passato il quale caratterizzò uno dei periodi storici che più
sconvolsero la Capitale e i suoi abitanti nel tardo Ottocento. Pare che il
serial killer più spietato di sempre sia tornato. Pare che il Ripper
londinese per eccellenza abbia ripreso ad attaccare poveri innocenti: Jack lo Squartatore
si è fatto di nuovo vivo. Se al principio Rory si sentirà distante e
completamente estranea agli avvenimenti che stanno infestando Londra, ben
presto si ritroverà a fare i conti con qualcosa che non può, e forse non deve,
tenere per sé. In una delle quattro notti in cui Jack lo Squartatore
attaccherà, infatti, Rory sarà la sola a vedere, nelle vicinanze del luogo
del delitto, un uomo. Lui le parlerà, lei risponderà. Ma nessun’altro scorgerà
la figura che le starà di fronte. Cosa accadrà, a questo punto? Riuscirà la
nostra protagonista a non immischiarsi in una situazione che potrebbe scottarla
per sempre?
Bene,
non ho molti pareri con cui confrontare il mio, quindi ci tengo a premettere il
fatto che la maggior parte delle affermazioni in procinto d’esser enunciate in
questa recensione saranno frutto di una opinione totalmente personale e
soggettiva. Mi è capitato di confrontare i miei pareri con un’amica, qualche
giorno fa, e a quanto mi pareva non erano proprio combacianti. Detto questo, partiamo pure con lo stile narrativo dell’autrice. Maureen Johnson, non essendo Shades.
Jack lo Squartatore è tornato il suo romanzo d’esordio, vanta una penna
decisa e ben definita, che si può riconoscere sin dalle prime righe.
Amalgamando in maniera sublime le sezioni del racconto descrittive o riflessive
con quelle dialogiche ma anche attraverso un misto di frasi secche e di
paragrafi ben dettagliati, l’autrice è capace di trasportare il lettore
all’interno delle pagine del romanzo con estrema facilità e rapidità, tanto da
far divenire quest'ultime qualità della sua prosa degne di nota. Ad esempio,
risulta davvero poco complicato, nella prima metà di Shades. Jack lo
Squartatore è tornato, immedesimarsi con l’essere spaesata di Rory in un
Paese del tutto differente da quello in cui è cresciuta, così come diviene
divertente e intrigante andare pian piano a scavare in una situazione parecchio
veritiera: l’incongruenza fra le usanze statunitensi e quelle inglesi. Essendo
parecchio amante di questo genere di analisi, devo ammettere che personalmente
è stato proprio il primo centinaio di pagine del tomo a scorrere in maniera più rapida del resto fra le mie mani. Il tutto ha davvero stuzzicato il mio
interesse. Ovviamente, però, non tanto quanto mi stuzzicasse l’interesse e la
fame di scoprire cosa o chi si nascondesse alla base del mistero-trama-portante
di tutto Shades. Jack lo Squartatore è tornato.
Cover UK (Secondo volume) |
Se, in
effetti, la prima parte di Shades. Jack lo Squartatore è tornato
potrebbe risultare lontana dalle venature Paranormali delle quali il romanzo
dovrebbe poter vantarsi e di cui parlavo nel primo paragrafo della recensione,
dovrete avere pazienza, perché soltanto con il proseguire delle avvincenti avventure di
Rory e dei suoi compagni arriveranno. Accostandosi ad una solo
iniziale sottotrama Mystery, le vicende sovrannaturali che saranno il
frutto di un accavallamento del genere Thriller al genere Urban Fantasy riusciranno
a stupirvi proprio a plot inoltrato. Sarà, infatti, solo in seguito ad una
maturazione lenta - ma non troppo, tranquilli - della natura British interiore
di Rory che l’autrice farà venire a galla la reale trama del romanzo, quella
che vi coinvolgerà e sconvolgerà, che vi catturerà e non vi farà smettere di
leggere Shades. Jack lo Squartatore è tornato troppo presto. Forse è
anche per questo che ho apprezzato molto il tomo. Maureen Johnson ha posto davanti a tutto l’intreccio narrativo Thriller, e solo in seconda base le classiche vicende
adolescenziali a cui, ormai, siamo fin troppo abituati. Non posso che cedere un punto al volume. Non trovate?
In
conclusione, di certo vi consiglio di dare una possibilità a Shades. Jack lo
Squartatore è tornato. Dubito realmente che, nel caso aveste voglia di
qualcosa di differente, di fresco e innovativo rispetto al solito, potrebbe
deludervi. Ovviamente dovreste apprezzare - o persino amare - le chiazze dark e
gotiche che colorano, di tanto in tanto, il plot del romanzo. Ma, in
fondo, se non fossero presenti Shades. Jack lo Squartatore è tornato che
Thriller dalla venature Paranormali sarebbe?
Maureen Johnson
Shades of
London Series
1. Shades. Jack
lo Squartatore è tornato, 2012 (The Name of the Star, 2011)
2. inedito in Italia (The Madness
Underneath, previsto negli USA per gennaio 2013)
3. senza titolo, conclusivo.
Consigliato a coloro che desiderano qualcosa di fresco e
innovativo.
E - perché no? - pure con qualche tintarella gotica.
Voto:
4 -
Maureen Johnson
L'ho appena finito. E concordo! :D Anche se devo dire che la seconda parte mi ha un pizzico delusa rispetto alla prima. Comunque sono molto curiosa di leggere il seguito, che ha anche lui una bella cover! ^_^
RispondiEliminaEh sì, anche The Madness Underneath ha una cover molto evocativa ^^
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie mille per la fiducia!! :D Secondo me potrebbe proprio piacerti, questo romanzo ^^
EliminaBella recensione, Jean :)
RispondiEliminaSon proprio curioso di leggerlo!!!
Grazie mille, Matteo :) Non lasciartelo sfuggire ^^
EliminaDevo.Assolutamente.Leggere.Questo.Libro ^^
RispondiEliminaLOL :) Non vedo l'ora di poter leggere la tua recensione a riguardo, allora :D
EliminaIn generale mi aspettavo qualcosa di più di un "carino" va be', peccato, lo voglio comunque leggere, la curiosità non mi ha ancora abbandonata XD!
RispondiEliminaNo, infatti, non lasciartelo sfuggire, Silvia :D Al di là del voto in sé per sé, infatti, mi è piaciuto, e lo consiglio caldamente ^^
EliminaLa mia voglia di leggerlo aumenta, Jean. Mannaggia tua :)
RispondiEliminaBella recensione
LOL :) Grazie mille, Ronnie ^^
EliminaNon vedo l'ora di leggerlo!Aspetto la sua uscita di in Italia da tantissimo tempo!La prossima volta che vado in libreria lo prenderò sicuramente =)
RispondiEliminaIn attesa della tua opinione a riguardo, allora :D
EliminaCiao. Sai chi l'ha tradotto? Perché immagino che il tuo apprezzamento per la prosa incisiva della Johnson si riferisca alla versione italiana. In questo caso, un minimo di merito andrebbe forse riconosciuto al traduttore, non credi?
RispondiEliminaBenvenuto/a, TheBride :) Il romanzo è stato tradotto dalla bravissima Simona Brogli, già traduttrice, anche se non in toto, della trilogia Hunger Games, ciclo letterario da me parecchio amato ^^ E sì, assolutamente, i traduttori fanno la loro parte, una parte che bisogna di certo riconoscergli. Il problema è mio: sono solito citare per convenzione soltanto gli autori, quando mi ritrovo ad analizzare la narrazione di cui un romanzo può vantarsi. Ma sai, personalmente ho sempre creduto che, se per assurdo un traduttore si ritrovasse a consultare una mia recensione, capirebbe da sé che gran parte dei complimenti, o anche delle critiche, ceduti allo stile dell'autore appartiene a lui, o a lei :)
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