lunedì 4 giugno 2012

Recensione: Multiversum di Leonardo Patrignani

Salve a tutti, miei cari amici lettori!

A distanza di sole ventiquattro ore, rieccomi qui a proporvi una nuova, conturbante recensione. Se ieri avevamo puntato i riflettori di “Gocce d’inchiostro” su Silver di Asia Greenhorn (qui, la mia recensione), una lettura di sicuro carina ma allo stesso tempo perfettamente rientrante negli schemi dettati dai “classici” Urban Fantasy destinati ad un pubblico di Young Adults, il romanzo di cui oggi vi parlerò infrange ogni sorta di cliché, raccontandoci una storia nuova, originale e incredibilmente intrigante.

Rullo di tamburi!

E se la nostra vita non percorresse una sola strada…
ma tutte quelle possibili?


Titolo: Multiversum
Autore: Leonardo Patrignani
C. E.: Mondadori, collana Chrysalide
Prezzo: 16.00 euro
Pagine: 344
Genere: Urban Fantasy Young Adult

Trama: Alex vive a Milano. Jenny vive a Melbourne. Hanno sedici anni. Un filo sottile unisce da sempre le loro vite: un dialogo telepatico che permette loro di scambiarsi poche parole e che si verifica senza preavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di questi attacchi i due ragazzi riescono a darsi un appuntamento. Alex scappa di casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona Beach, il luogo stabilito. Ma Jenny non c'è. I due ragazzi non riescono a trovarsi perché vivono in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Jenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex, Jenny è morta all'età di sei anni. Il Multiverso minaccia di implodere, scomparire. Ma Jenny e Alex devono incontrarsi, attraversare il labirinto delle infinite possibilità. Solo il loro amore può cambiare un destino che si è già avverato.


La mia opinione

Sono passati giusto un paio di mesi dal momento in cui Multiversum è sbarcato fra gli scaffali delle librerie italiane per conto della Mondadori, più specificatamente all’interno della collana Chrysalide, collana che, sin dal momento in cui è stata avviata, non fa che portare nel panorama italiano della letteratura per giovani adulti tomi di calibro piuttosto medio-alto (solo per rammentarvi qualche titolo, vi rimando, ad esempio, qui alla mia recensione riguardo il bel Muses di Francesco Falconi e qui a quella dell’altrettanto magnifico Fateful di Claudia Gray). Multiversum, primo libro di una saga composta da un numero di volumi ancora non definito, sin dal principio della sua propaganda pubblicitaria non ha potuto che attirare, assieme alla mia, l’attenzione di chiunque. Cover mozzafiato, trama intrigante e autore italiano - almeno per i patriottici come me - sono, infatti, la ricetta indispensabile per un romanzo che ha tutte le potenzialità di ammaliare fino in fondo i propri lettori. Quando, lo scorso venerdì, ho avuto il piacere di aprire l’enorme e apprezzatissimo piego di libri che la Mondadori mi ha inviato - e che colgo l'occasione per ringraziare ancora -, scorti gli splendidi colori pastello che regnano sulla copertina del volume, sono quasi caduto dalla sedia della mia scrivania per l’emozione. Avevo sì indicato alla Casa Editrice qualche volume nei cui confronti ero maggiormente interessato alla lettura, ma, in tutta franchezza, non pensavo che Multiversum sarebbe potuto giungere. Mentre per gli altri me lo aspettavo. E invece eccolo qui, accanto a me, appena concluso. Di pareri discordanti, on-line, se ne possono trovare a bizzeffe, ragione principale per cui non vedevo proprio l’ora di poter addentrarmi io stesso all’interno del romanzo ed esprimere il mio personale giudizio a riguardo. Mi sarà andato realmente a genio, oppure Multiversum è uno di quei romanzi che creano tanta aspettativa, in seguito, sistematicamente, delusa? Prima di scoprirlo, effettuiamo pure il nostro classico tuffo nel cuore del suo intrigante plot narrativo.

In terza persona, Leonardo Patrignani, autore del tomo, ci presenta sin dalle prime righe la vita dei protagonisti di Multiversum: due ragazzi, due coetanei, due giovani caratterizzati entrambi da due quotidianità perfettamente ordinarie. Da una parte abbiamo Alex Loria, capitano della squadra di Basket rappresentante la scuola milanese che frequenta, dall’altra abbiamo Jenny Graver, semplice teenager australiana dalle origini italiane. Due ragazzi che abitano, come avete già potuto notare, in due angoli differenti del Globo. Eppure Alex e Jenny sono connessi. Alex e Jenny si conoscono. Da quattro anni, infatti, entrambi soffrono dello stesso tipo di sintomi: svengono, si accasciano al suolo, e s’incontrano. Alex conosce bene Jenny, Jenny conosce bene Alex. Senza che si parlino. Nelle prime pagine di Multiversum, però, Alex riesce a pronunciare qualcosa, riesce a porre una vera e propria domanda a Jenny. «Dove sei?». Dopo qualche attimo di titubanza Jenny riesce a rispondergli. «Melbourne». E il tutto si conclude con un «Ti troverò». Una frase, due parole, quattro sillabe: l’inizio dell’avventura di Alex e Jenny. Alex, infatti, curioso di conoscere la ragazza con cui ha condiviso quattro anni della sua esistenza, non potrà che raggiungerla a Melbourne, aiutato dal suo caro compagno super-tecnologico Marco, e sarà proprio a Melbourne che Alex e Jenny cominceranno a comprendere che in loro qualcosa non va. Qualcosa non funziona. E tutto non potrà che affluire all’interno della teoria dei Multiversi. Riusciranno mai Alex e Jenny a incontrarsi fisicamente? Cosa si nasconderà mai dietro le loro capacità?

A narrare le vicende che caratterizzano le (dis)avventure di Alex e Jenny è la prosa di Leonardo Patrignani, autore italiano che esordisce in libreria proprio grazie a Multiversum, sua primissima fatica pubblicata. Okay, d’accordo, prima di analizzare il suo stile narrativo, parto con una premessa. Ho letto Multiversum nutrendo nei confronti di questo romanzo - come credo di aver ben lasciato intendere nel primo, introduttivo paragrafo della recensione - aspettative davvero, forse troppo alte. Aspettative che, a causa di svariati elementi, per certi fronti sono state ben appagate, per altri, invece, no. E la scrittura di Patrignani rientra in questo secondo gruppo, rappresentando, forse, il fattore che più mi ha spinto a non esser pienamente convinto di Multiversum al termine della sua lettura. La penna di Patrignani, infatti, è sicuramente scorrevole, sicuramente calibrata, sicuramente cristallina e sicuramente di facile lettura, ma non possiamo mica omettere il fatto che si tratta anche di una penna ancora molto, forse persino a livelli eccessivi, acerba. Nelle prime pagine del romanzo mi son ritrovato a fare i conti con delle scelte (?) stilistiche che mi strappavano via dalla storia, tenendomi al di fuori degli avvenimenti, senza che mi coinvolgessero mai totalmente. Mi sentivo lontano, quasi del tutto al di fuori dagli incontri psichici di Alex e Jenny, dai loro ricordi, dai paesaggi apocalittici che fungevano da sfondo al plot - nonostante fossero, lo ammetto, piuttosto affascinanti. Intorno a metà volume ero consapevole del fatto di essere solo uno spettatore, e non parte integrante degli avvenimenti narrati dalle righe di Multiversum, come invece mi sarebbe piaciuto. Mi sento in dovere d’affermare, però, che, nell’ultima, più entusiasmate e avvincente parte, quei difettucci di cui accusavo Patrignani d’aver intriso il tomo più sopra cominciavano a dileguarsi. Attenzione, però, questo qui non è un parere oggettivo, ma puramente soggettivo. È probabile, anzi, ne sono ampiamente convinto, che a molti altri lettori questo distacco fra colui che si ritrova a sfogliare le pagine di Multiversum e la storia da esso narrata sia andato a genio, e abbia reso Multiversum un‘ottima lettura.

Ma, se da una parte mi sono ritrovato a fare i conti con una prosa personalmente poco apprezzata, dall’altra, in Multiversum, ho avuto il piacere di riscontrare l’originalità e la tanto bramata ventata d’aria fresca ripromesse dalle recensioni precedentemente lette a riguardo del volume. Eccome se le ho riscontrate! All’interno di Multiversum, infatti, non sono riuscito a trovare alcun difetto a livello di plot, un plot affascinante e indubbiamente intrigante. Un plot che, effettivamente e, forse, anche finalmente, non pone al centro delle sue vicende una determinata razza sovrannaturale, ma lascia spazio ad un qualcosa d’incredibilmente innovativo, un qualcosa che mancava a tutti gli effetti sugli scaffali delle librerie italiane, ma non solo. Neanche in altre lingue, infatti, è possibile riscontrare una trama anche solo lontanamente analoga a quella di Multiversum. E ciò non fa che rendere al tomo un punto a favore in più, da accreditargli nel voto finale della recensione.

In conclusione, quindi, stando a tutto ciò che più sopra ho affermato, Multiversum si è rivelato una buona lettura, una lettura che, però, ha saputo solo in parte, nonché discretamente, rendere giustizia alle aspettative che nutrivo nei suoi confronti, nonostante, però, l’ultima sezione del testo stesse cominciando a farmi ricredere. Per non parlare, poi, del magnifico finale.


Leonardo Patrignani
  Multiversum Saga
    1. Multiversum, 2012
    +. altri romanzi a seguire


Consigliato a coloro che desiderano un Urban Fantasy innovativo.
Ma vi consiglio di non nutrire aspettative troppo alte nei suoi confronti.
Non è completamente privo di sbavature.


Voto:  3 ½


Leonardo Patrignani

Leonardo Patrignani è nato a Milano nel 1980. Diplomato al liceo classico Giuseppe Parini, ha intrapreso la carriera musicale col nome d’arte Patrick Wire. Ha girato il mondo con la sua band, i suoi dischi sono venduti dal Canada al Giappone. Cultore dei giochi di ruolo, fermo sostenitore dell’esistenza di forme di vita aliene, di professione doppiatore e lettore appassionato dei romanzi di Stephen King. Multiversum è il suo romanzo di esordio.

4 commenti:

  1. Ecco la tua recensione :D
    Beh che dire, ho messo gli occhi su questo libro già da un po' e sarà nei miei prossimi acquisti, proprio per la sua trama intrigrante! E in effetti... anche le mie aspettative sono alte! Ma leggendo la tua recensione le abbasso un po' (?) così non rimango delusa LOL

    Comunque da me c'è un premio per te ^^

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    1. LOL :) Essì, Deni, prendilo perché voglio confrontare i nostri pareri (sempre quasi sulla stessa lunghezza d'onda), ma non fare come me. Abbassa le aspettative :) E grazie per il premiooo! ^^

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  2. Una mia amica mi ha prestato Multiversium proprio ieri, e penso che appena finirò Something Strange and Deadly (riuscirò mai a terminare questo libro?) e Il Bacio Maledetto inizierò a leggerlo!Anch'io all'inizio nutrivo delle grandi aspettative, ma leggendo un bel pò di recensioni negative le ho abbassate notevolmente, speriamo bene =)

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    1. Il bacio maledetto *w* Comunque sì, non è male, ma di certo mi aspettavo qualcosa di meglio, ecco... Fai bene ad abbassare le aspettative ^^ Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi, allora :D

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