Quest’oggi prenderemo in analisi un romanzo apprezzato in tutto il mondo, da cui la Summit Entertainment, casa di produzione di Twilight, è in procinto di trarne un film, e sbarcato in Italia lo scorso gennaio.
Trama: Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora". È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l'umana fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l'uno dall'altra: l'amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.
La mia opinione
In tutta sincerità, inizialmente non ero intenzionato a leggere
Il circo della notte. Non di certo perché la storia non mi attirasse, ma il fatto che fosse stato apprezzato da così tanta gente aveva creato in me molta aspettativa, che temevo potesse restare delusa. Però un giorno sono andato in libreria, dove una copia de
Il circo della notte era lì, su quegli scaffali, intenta a fissarmi. Ed è stata magia. Il giorno dopo non ho potuto che ordinarlo on-line.
Ma di cosa narrerà mai
Il circo della notte?
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Cover US |
Come vien suggerito dal titolo stesso, il fulcro degli eventi narrati del romanzo è un circo, il
Cirque de Rêves, che, sin dalle primissime pagine, fa da sfondo agli avvenimenti trattati da
Il circo della notte, divenendo quindi il suo protagonista principale. Il
Cirque de Rêves non è, comunque, un circo come tanti, è un circo abbellito e colorato solo dalle due tonalità bianco e nero, un circo che appare in luoghi diversi di varie città così, come per incanto. Nel primo capitolo de
Il circo della notte il lettore viene trasportato indietro nel tempo, nel 1873, e più specificatamente nel momento in cui Prospero l’Incantatore, un illusionista di fama mondiale, incontra la sua dolce figlioletta di cinque anni, Celia, la quale sin da subito dimostra un grande talento nell’illusionismo, tanto che Prospero deciderà di cominciare ad insegnarle tutto ciò che sa. E cosa ancora più importante, chiederà ad un suo amico di dare il via ad una sfida, che, tra le altre cose, pare non sia la prima. Una sfida le cui regole sono sconosciute, una sfida che combatteranno Celia, dalla parte di Prospero, e un certo Marco, dalla parte del suo amico, una sfida che durerà anni, una sfida che avrà come arena proprio il nostro
Cirque de Rêves. Chi vincerà?
Spero di non esser stato molto confusionario, anche perché non vorrei andare a rivelarvi quei particolari che, infondo, rendono la trama de
Il circo della notte incredibilmente affascinante. Eppure, vi confesserò, anche se il
plot narrativo pare così nuovo, originale, particolare, magico, personalmente ho ritrovato nel testo qualcosa che ancor più della trama mi ha fatto innamorare perdutamente de
Il circo della notte.
Sto parlando dello stile narrativo dell’esordiente scrittrice Erin Morgenstern, nonché autrice del romanzo. Vi dirò, poche volte, nella mia vita, nonostante abbia letto un’infinità tremenda di romanzi, mi son ritrovato di fronte a una scrittura tanto
bella. E non credo potrei trovare altri attributi per definirla. Mi risulterebbe un compito molto arduo, anche se, come chi mi segue da un po’ già saprà, è un mio
habitué criticare, in positivo e negativo, alle penne degli autori, prestando, quindi, nella lettura particolare attenzione allo stile utilizzato per stilare un determinato tomo. La scrittura della Morgenstern è pura poesia: dolce, candida, ricercata, priva d’imperfezioni, così tanto reale che persino le particolarità più surreali proposte da
Il circo della notte risultano vivide e incredibilmente vere.
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Cover UK |
Vere quasi quanto i personaggi che popolano e animano
Il circo della notte. Per il
Cirque de Rêves passano, infatti, molti, moltissimi personaggi, personaggi che, dal più carismatico al più piatto, non possono non lasciare un segno. Io, adesso, prenderò in esame solo i sue principali, quelli che mi hanno fatto sognare ad occhi aperti, ma lo faccio solo perché non mi va di spoilerare tantissimo sulla trama. Partiamo da Marco. Marco è sicuramente un personaggio molto particolare. Meno carismatico della sua avversaria, viene messo in risalto per il suo coraggio e la sua intelligenza, non rendendolo quindi uno di quegli ormai numerosissimi
belli e tenebrosi che ritroviamo spesso e volentieri, negli ultimi tempi, fra le pagine dei romanzi che abitualmente leggiamo. Abbattendo quindi ogni tipo di cliché, Marco, pian piano, riesce ad impadronirsi quel posto di personaggio principale nella trama che gli spetta di diritto, rientrando nelle grazie del lettore. Il discorso cambia in modo nettamente più positivo, se ci soffermiamo su Celia. Sì, Celia. Non avete idea di quanto questo personaggio mi mancherà nelle prossime letture. Celia è, dapprima bambina, poi ragazza, carismatica, vera, piena di forza d’animo, unica, tanto che non può non andare a genio. Non può che rientrare tra quelli che sono i personaggi maggiormente adorati da un lettore.
L’unica pecca che secondo me è possibile attribuire a
Il circo della notte riguarda il modo con cui è stato strutturato il romanzo sulla base dell’amore che circa a metà tomo sboccia tra Celia e Marco. Pare come se l’autrice, in realtà, abbia sfruttato quelle duecentocinquanta pagine antecedenti al loro primo avvicinamento come qualcosa in più, qualcosa che introducesse solamente quello che il realtà sarebbe diventato il vero plot del romanzo. Personalmente avrei preferito che, invece di abbandonare le sopracitate duecentocinquanta pagine iniziali al caso, Erin Morgenstern avesse lanciato qualche piccolo, breve indizio su quel rapporto così distante che in seguito si sarebbe tramutato in una storia d’amore struggente e sensazionale.
Per quanto riguarda l’edizione italiana, tra l’altro costosissima, avrei qualcosina da dire, sia in positivo che in negativo. Parto con il positivo. Mi è piaciuta parecchio l’intestazione delle pagine. Anche se a primo impatto potrebbe sembrare un po’ scialba e priva di qualunque tipo di abbellimento, infondo serve per non creare troppa confusione nel lettore.
Il circo della notte, infatti, non è un romanzo corto, gli avvenimenti sono tanti, e apportare ulteriori arricchimenti al livello grafico nel testo avrebbero solo potuto confondere. E ora il negativo. Se all’interno del volume l’intestazione semplice e lineare è perfetta, esteriormente, fossi stato il curatore grafico del tomo, avrei azzardato di più. Sicuramente la cover è magnifica, resa molto bene anche in Italia, ma magari se il formato fosse stato più grande o lievemente più imponente, oppure se sotto la sovraccoperta ci fosse stato qualche disegnino (sul cartone che riveste le pagine, in parole spicciole), il romanzo avrebbe acquistato maggior valore.
Tutto sommato
Il circo della notte è un romanzo intrigante, particolare e misterioso, che non deve assolutamente mancare nelle vostre librerie. Per nulla al mondo. Quindi, se non l’avete ancora letto, fossi in voi correrei ad acquistarlo. Non ve ne pentirete. E poi è autoconclusivo, per una volta!
Consigliato a coloro che vogliono perdersi in una lettura particolare e avvincente,
magica e romantica, che non potrà non piacervi.
Voto: 5 +
Erin Morgenstern
Scrittrice e artista multimediale, Erin Morgenstern ha 33 anni e vive nel Massachusetts. Questo è il suo primo romanzo.