venerdì 30 marzo 2012

Recensione: The Help di Kathryn Stockett

Buongiorno, miei cari lettori!

Ebbene sì, quest’oggi prenderò in esame un romanzo a dir poco splendido, a dir poco magnifico, a dir poco unico, a dir poco commovente. Un romanzo di cui vale proprio la pena parlare. Premetto, comunque, che questa recensione sarà un po’ sui generis, una recensione molto più prolissa del solito, ma molto, e sottolineo molto, sentita.

Rullo di tamburi!

Il vento della libertà inizia a soffiare.


TitoloThe Help
Autore: Kathryn Stockett
Titolo originaleThe Help
C. E.: Mondadori, collana Omnibus
Prezzo: 18.00 euro
Pagine: 516
Genere: Classico moderno

Trama: È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Sua madre, però, vuole per la figlia solo un buon matrimonio. Ma Skeeter sogna in segreto di diventare scrittrice e l'unica persona che potrebbe comprenderla è l'amatissima Constantine, la governante che l'ha cresciuta, ma che sembra svanita nel nulla...






La mia opinione

Dio solo sa quanto ho agognato The Help, quanto l’ho desiderato, quante volte sono stato proprio sul punto d’acquistarlo, quante volte, a causa di qualche altra priorità, ho sempre rimandato, quante volte sono passato dalla sua pagina aNobii per leggerne le recensioni, quante volte sono rimasto incollato con la faccia davanti alla sua cover. Insomma, dire che tra me e The Help ci sia stato da subito un certo feeling, a questo punto, pare quasi inutile. E vi anticipo che questo feeling è cresciuto sempre più, sino a divenire un vero e proprio amore.

Proprio così, io ho amato The Help alla follia, l’ho amato nei suoi pregi e nei suoi difetti, nella sua schiettezza e nella sua poesia, nella sua drammaticità e nella sua ironia, nei suoi personaggi e nelle sue ambientazioni. Ogni cosa che lo riguarda mi ha conquistato, mi ha rapito, mi ha fatto suo prigioniero, mi ha spinto a tenere il tomo sempre accanto a me per più di quarantotto ore di fila: quando ero a scuola, The Help era sotto il banco; quando ero sotto le coperte, The Help era sul comodino; quando ero seduto a tavola, The Help era sul frigorifero; quando ero in giardino, The Help era sulla sdraio. Una vera full immersion nel libro, che, vi posso assicurare, merita, eccome se lo merita, di esser messo in luce.

Cover UK
The Help è, infatti, il racconto drammaticamente vero di una realtà che per anni ha caratterizzato la nostra storia, di una realtà che, se anche ci voltassimo solo un secondo a guardare indietro nel tempo, ci viene sbattuta in faccia con ferocia e crudeltà, una realtà che forse, ancora oggi, ci perseguita. Ci troviamo nell’agosto del 1962 a Jackson, nel Mississippi, Stato situato nel profondo Sud degli Stati Uniti. A parlare è una donna, non molto giovane, che ci presenta dettagliatamente lo scenario in cui verrà ambientato il romanzo, uno scenario afoso, descritto in maniera così sublime che pare quasi di essere lì, con lei. In seguito scopriamo che la voce narrante ha un nome, e per di più piuttosto strano: Aibileen. Aibileen si trova al lavoro, è la domestica di casa Leefolt e, nel momento in cui parla, sta accudendo la piccolina di famiglia. Ci spiega che accudire bambini e casa, al posto delle signore, è il suo mestiere. Ci spiega che è ciò che fa da sempre, da quando era una ragazzina. Ci spiega che ormai ha accudito la bellezza di diciassette bambini, anche se ora nemmeno uno di loro si degna più di guardarla in faccia, che nessuno di loro l’ha mai ringraziata. Ci spiega che il suo incarnato è nero, e allora tutto torna. Dopo un paio di capitoli e una quarantina di pagine, la voce narrante cambia. È quella di Minny Jackson. La vita di Minny non è poi tanto differente da quella di Aibileen: anche il suo mestiere è fare la domestica, anche lei è una «nera», anche lei viene guardata con disprezzo dai «bianchi», anche lei viene trattata da schiava. Minny, però, al contrario di Aibileen, ha perso da poco il suo lavoro: Missus Walters è stata ricoverata in un centro per anziani, e sua figlia Hilly non ha bisogno di domestiche. Minny, allora, è in cerca di una nuova casa da tenere in ordine e di nuovi bambini da crescere mentre i suoi cinque figli sono da soli nella sua, di casa. Ma Minny deve portare avanti la baracca, così, con il suo fare tutto divertente e ironico, grazie alla sua amica Aibileen, sarà indirizzata da qualcuno, una nuova arrivata a Jackson, una certa Miss Celia. E ancora una volta, dopo aver sfogliato, bramosi di dettagli, le pagine, ci ritroviamo dinanzi ad un’ultima, nuova voce narrante. Il suo nome è Miss Skeeter. A questo punto è quasi impossibile che non ci torni alla memoria quando, all’inizio di The Help, avevamo incontrato quella ragazza che aveva avuto il coraggio di dare filo da torcere alla maligna, nonché presuntuosa, Hilly. E sorridiamo. Entrare nella sua psiche è tutto ciò che desideriamo. Miss Skeeter, a differenza di Aibileen e Minny, ha la pelle bianca e sogna di diventare una scrittrice. Appena tornata dall’università, fresca di laurea, non vede l’ora di raccontare tutto a Costantine, la domestica di colore che da sempre si è presa cura di lei. Però, quando arriva a casa, Costantine non c’è. Eppure Miss Skeeter ha bisogno di parlarle, di confidarsi, di sfogarsi. Deve trovarla. 

Ed è così che Kathryn Stockett, nel suo romanzo d’esordio, narra al lettore di una serie di vicende tutte particolari, che lo segnano nel profondo, parlando direttamente alla sua anima, spingendolo, di tanto in tanto, a chiudere gli occhi, soffermandosi, così, a pensare, pensare, pensare. Riflettere su quanto possa essere dura, malvagia, quasi spietata la vita. Su quanto ci dovremmo ritenere fortunati. Kathryn Stockett lo fa senza alcuna forzatura, deliziando il lettore attraverso uno stile pieno di minuzie particolarmente gradite, di spontaneità e di una sottile e squisita ironia che cerca di celare fra le pagine una grande drammaticità, la quale, però, di certo non passa inosservata.

E ad accompagnarla ci sono tre, grandi, magnifiche, indimenticabili, conturbanti protagoniste. L’una diversa dall’altra, ognuna riconoscibile per carisma, forza, coraggio, accomunate da un solo desiderio: quello di cambiare le cose, quello di dare una svolta, quello di essere libere. Aibileen, con la sua triste vita segnata da una grande, dolorosa perdita, Minny, con la sua mania d’esser schietta, infischiandosene apertamente del contesto in cui si trova, e Miss Skeeter, con la sua voglia di diventare grande, di abbattere qualsiasi pregiudizio che da tempo ormai la etichetta, rendono, in effetti, The Help un grande romanzo. Un vero e proprio classico moderno. Un testo che deve esser presente fra gli scaffali di una libreria domestica che si rispetti. Un volume impossibile da non amare. Un libro che lascia il segno.

Avventurandosi in un Mississippi degli anni Sessanta, un Mississippi colmo di razzismo, di crudeltà, di falsità, di omertà, di odio nei confronti degli altri, il lettore di The Help non può che sorridere, o magari persino dilungarsi in una sana e grassa risata, davanti alle tante esclamazioni sarcastiche di Minny, non può che commuoversi di fronte alle storie di vita di Aibileen, profonde e sincere, non può che rispecchiarsi nella moderna e più vicina a noi Miss Skeeter. Non può che amare The Help sino all’ultima riga.

Ragazzi, concludo in modo molto semplice, e quindi contrapponendomi di netto a tutto il resto della recensione, consigliandovi calorosamente The Help, nel caso non l’abbiate ancora letto. Non ve ne pentirete. Questo è certo.


Consigliato.


Voto:  5 ½ ♥
(diritto nella lista dei miei romanzi preferiti)


P.S.: Per chi non ne fosse a conoscenza, anche se ne dubito, da The Help è stato tratto, nel 2011, un lungometraggio che ha riscosso altrettanto successo, e di cui qui sotto trovate il trailer ufficiale. Io non ho ancora avuto il piacere di vederlo, ma rimedierò molto presto.




Kathryn Stockett

Kathryn Stockett è nata e cresciuta a Jackson, in Mississippi. Dopo la laurea in letteratura si è trasferita a New York, dove ha lavorato nove anni nell'editoria e nel marketing di periodici. Attualmente vive ad Atlanta con il marito e la figlia. The Help, pubblicato originariamente da Mondadori nel 2009 con il titolo L'aiuto, è il suo primo romanzo. 

2 commenti:

  1. Già letto! CXonfermo che è bellissimo, fa indignare come pochi altri libri ed è straordinariamente ben scritto. Le tre narratrici sono molto diverse tra di loro e anche se non ci fosse scritto all'inizio del capitolo chi stà per parlare lo si capirebbe comunque dalle prime battute. Super consigliato ^_^

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    1. Federica, come non essere d'accordo con tutto ciò che hai detto? :D

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