Bentornati!
Quest’oggi, fulcro della nuova recensione di “Gocce d’inchiostro”, sarà il secondo episodio di una saga tutta italiana incentrata sulla figura degli uomini lupo. Prima di cominciare ringrazio infinitamente la Casa Editrice Zero91 per la copia inviatami!
Rullo di tamburi!
Due sono le vie per le ombre dei sogni:
una è di Corno, l’altra è d’Avorio
Autore: Camilla Morgan-Davis
C. E.: Zero91
Prezzo: 15.00 euro
Pagine: 216
Genere: Urban Fantasy YA
Trama: Maila trascorre le sue giornate chiusa nella sua stanza ad Amadriade, ascoltando musica e supplicando la Luna di aiutarla a cercare Ren, il suo amore, il suo Othar. Lei è sempre più convinta che lui sia vivo, tenuto prigioniero dai Disincarnati. Chiede alla Luna una nuova visione, un nuovo sogno, per rivederlo e scoprire il luogo in cui si trova, ma Maila ignora che i sogni sono popolati da Demoni chiamati Velatori, che vogliono cibarsi della sua carne per raggiungere l’immortalità. Scoprirà che la realtà è più terribile dei suoi incubi: i Disincarnati, gli antichi nemici dei licantropi, non solo hanno allestito una cellula segreta in un paese dimenticato del nord della Spagna in cui tengono prigionieri i muta forma, ma stanno cercando il luogo in cui da secoli è custodita l’Arma Celeste, un pericoloso veleno in grado di sterminarli. Maila sarà nuovamente chiamata ad adempiere al suo ruolo di Prescelta, lasciando Amadriade per mettersi in viaggio verso la città spagnola di Ochate, con la speranza che proprio li si trovi anche Ren. Affronterà una nuova avventura con la speranza di non fallire, proteggendo il popolo degli uomini lupo, se stessa e il suo Othar.
La mia opinione
Dopo aver letto e recensito Il canto della notte (qui, la mia recensione), non ho resistito alla tentazione e mi sono buttato a capofitto nelle pagine de Il canto delle ombre, che fortunatamente mi aspettava in libreria. Non ho dovuto, quindi, attendere un anno e mezzo per leggerlo, come invece è successo a coloro che hanno avuto il piacere di gustarsi Il canto della notte quando venne pubblicato nell’ottobre 2010. Personalmente non so se avrei resistito: il finale cliffhanger del primo volume della trilogia di Camilla Morgan-Davis mi aveva lasciato proprio di stucco, vista la piega fantascientifica che sembrava aver preso il plot narrativo.
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Leggendo Il canto delle ombre mi sono ritrovato di fronte a parecchi miglioramenti rispetto a Il canto della notte. Ad esempio… Sapete che sono solito nel dare parecchio valore allo stile narrativo degli autori, e ho notato con non poco piacere che ne Il canto delle ombre, quello della Morgan-Davis, va sempre più perfezionandosi. La sua penna diviene, infatti, più poetica, più sicura, quasi come se avesse trovato finalmente un proprio equilibrio.
È stato magnifico, poi, ritrovare nelle pagine di questo volume una Maila cresciuta, maturata, diversa, nuova. Ho amato, infatti, la trasformazione del personaggio: lenta e ben studiata, ma soprattutto vera.
Ren, invece, è piuttosto evanescente ne Il canto delle ombre, anche perché, per quasi tutto il libro, è in uno stato che non gli permette né di comprendere né di ragionare. Ciò mette, per cui, un po’ da parte quel personaggio che ne Il canto della notte aveva contribuito a rendere il tomo affascinante e nuovo.
Anche se, devo dire, la new entry sul piano dei personaggi di questa trilogia mi ha particolarmente colpito. Sto parlando di Beatrice. Spietata, malvagia e crudele, questa donna nasconde un passato molto particolare e parallelo a quello di Ren, che porta a renderla sicuramente una dei protagonisti principali del ciclo.
Infine, ho riscontrato ne Il canto delle ombre una terribile pecca. Quella, a mio parere, più comune in qualsiasi genere di romanzo. Il libro è, in effetti, troppo breve. Già, la lettura de Il canto delle ombre è davvero molto rapida, e ciò, anche se la trama è parecchio carina, potrebbe portare il lettore a vivere in modo eccessivamente frettoloso la storia, facendole perdere quello smalto e quella profondità che avrebbe potuto avere con un centinaio di pagine in più.
Al di là di ciò, però, in conclusione, Il canto delle ombre è sicuramente una lettura piacevole, carica di personaggi particolari e profondi, alla cui base ci sono ambientazioni gotiche e suggestive, caratterizzate, stavolta, da qualche venatura fantascientifica che non guasta per nulla. Il tutto viene narrato, poi, da una bella penna, che pare abbia finalmente raggiunto una sua identità.
Camilla Morgan-Davis
Trilogia “Il canto della notte”
2. Il canto delle ombre, 2012
3. senza titolo e ancora inedito
Consigliato a chi ha adorato il primo romanzo. Non resterete delusi
Voto: 4 +
P.S.: Parlando di finali cliffhanger… Quello de Il canto delle ombre non è proprio da meno, anzi!
Camilla Morgan-Davis
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Grazie mille...
RispondiEliminacamilla morgan davis
Grazie a te, Camilla, per aver portato una bella storia nel panorama letterario Urban Fantasy italiano :D
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