E anche quest’oggi eccomi qui,
pronto per una nuova recensione. Una recensione che ritorna ad essere più
critica e decisamente meno entusiastica, colma sia di elementi negativi che di
elementi positivi. Inutile nascondere, infatti, che nelle ultime recensioni la
positività è nettamente prevalsa sulla negatività - vi rimando, ad esempio,
alla recensione riguardante Black Moon.
L’ombra del cuore, qui, e a quella riguardante Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l’acciaio, qui. Ma
adesso ritorniamo alla normalità.
Rullo di tamburi!
«Marilù Monda è un’autrice molto promettente.
Ha una vivida immaginazione, gusto per il fantastico,
passione per il lato oscuro
della vita.
Leggete e tremate!»
(Patrick McGrath, autore di Follia)
Autore: Marilù Monda
Titolo originale: Crossroads of Destiny
C. E.: Piemme Freeway
Prezzo: 14.90 euro
Pagine: 383
Genere: Fantasy Young Adult
Trama: Il Clan dell’Ombra ha conquistato il mondo,
seminando caos e distruzione. La salvezza è nascosta fra le righe di una
profezia, che allude a quattro Prescelti che non potrebbero essere più diversi.
Faloan, l’irruente principe del regno dell’Acqua. Aidan, la malinconica
principessa del regno del Fuoco. Derry, un semplice contadino del regno della
Terra. E Kyla, una pastorella ribelle del regno dell’Aria. I quattro ragazzi
hanno una sola certezza: trovare la Creatura dagli Occhi Verdi, un misterioso
guerriero che li accompagnerà nella loro impresa.
La mia opinione
Chi
segue il Blog assiduamente saprà già che l’arrivo, e di conseguenza, a causa
del fatto che si tratta di un omaggio da parte di una Casa Editrice, l’immediata
lettura de La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra, debutto in
libreria dell’esordiente, nonché giovanissima autrice italo-americana Marilù
Monda, primo volume di una saga costituita da un numero di romanzi ancora non
definito, si è andato ad amalgamare all’avventura che stavo vivendo con un altro tomo, un
tomo del tutto differente da quello a cui è interamente dedicata questa
recensione, ma con il quale non potrò che creare dei collegamenti sino alla conclusione del post. Sto parlando de Il bacio della sirena di Tera Lynn Childs, ancora
attualmente in lettura. Prima di cominciare, infatti, vorrei rendervi parte
integrante della particolare situazione a livello di lettura in cui mi son
ritrovato negli ultimi giorni. Dopo aver terminato volumi del calibro de Il Trono di spade - Il Grande
Inverno di George R.R. Martin e di Hunger Games. Il canto della rivolta
di Suzanne Collins - due volumi che, lasciatemi aggiungere, di spessore ne
hanno fin troppo - avevo deciso che mi sarei cimentato in qualcosa di
estremamente leggero, soft, qualcosa che mi rilassasse fino al midollo.
E la mia scelta, a questo punto, non poteva che ricadere su Il bacio della
sirena, il quale, fra le altre cose, sin dalle prime pagine aveva
cominciato a soddisfare le mie esigenze, deliziandomi attraverso una storia light
e divertente. Ma, nonostante lo desiderassi parecchio, l’arrivo de La
profezia del lupo. L’eredità dell’ombra, mi ha destabilizzato: se da una
parte non avevo ancora terminato Il bacio della sirena, dall’altra, in
tutta franchezza, non avevo la voglia di lanciarmi, dopo la (magnifica)
esperienza vissuta con Il Trono di Spade - Il Grande Inverno, in un
nuovo Fantasy Classico, genere letterario solitamente piuttosto complesso e
articolato. Ma mi era stato inviato dalla Casa Editrice: non potevo mica lasciarlo
lì. Così ho preso la decisione di proseguire sì con la lettura de Il bacio
della sirena, ma di accostarla anche a quella de La profezia del lupo.
L’eredità dell’ombra. A cosa è servito il racconto di tutta questa storia?
Stando a tutto ciò che vi ho confessato, infatti, mi capirete se, di tanto in
tanto, la presente recensione sarà addensata dall’intrusione di paragoni
sparsi qui e là con Il bacio della sirena, esattamente come anche il
post dedicato a quest’ultimo sarà inevitabilmente collegato al presente. Ma
adesso diamo pure il via alla nostra classica e abituale immersione all’interno
della trama de La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra.
La
storia raccontata dalle pagine de La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra
è una storia piuttosto sui generis. Una storia di genere Fantasy
Classico ma pur sempre ambientata nel nostro mondo. Una storia cruda, tagliente
eppure piuttosto banale a livello d’intrecci narrativi. Una storia che ha per protagonisti quattro teenagers eppure, a mio parere, sarebbe preferibilmente
indirizzata ad un pubblico più giovane. Il Regno Unito in cui sono
contestualizzate le vicende del romanzo non è quello che conosciamo noi. Si
tratta, infatti, di un Regno Unito suddiviso in quattro Regni: il Regno
dell’Aria, o Galles; il Regno della Terra, o Irlanda; il Regno dell’Acqua, o
Scozia; e il Regno del Fuoco, il quale, per esclusione, anche se a differenza
degli altri non viene ben esplicitato, rappresenta l’Inghilterra. Le prime
righe de La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra trasportano il
lettore, con estrema rapidità, all’interno dei quattro Regni, i quali sono,
però, sotto l’assedio di temibili e crudeli creature di grande malvagità,
capitanate da un’entità sconosciuta, che cercano di governare su tutto il
territorio. Le Creature dell’Ombra. Ogni cosa, nei quattro Regni, sembra andare
storto. Il Regno del Fuoco è persino sul punto d’allearsi con le Creature
dell’Ombra. Eppure, ad un tratto, quattro sacerdoti, uno per ogni Regno,
rammentano una profezia, l’unica che potrebbe riassestare le sorti dei Regni.
Si tratta della Profezia dei Quattro: quattro ragazzi, provenienti da Regni
differenti, avranno, infatti, il compito di ritrovare la Creatura dagli Occhi
Verdi, la creatura capace di liberare la popolazione dall’assedio dell’Ombra.
Di rendere liberi i Regni. Riusciranno i quattro Prescelti nella loro impresa? Chi sarà
mai la Creatura dagli Occhi Verdi? E chi si cela dietro gli assedi da parte
delle Creature dell’Ombra?
Ebbene
sì, miei cari. Persino detto così, come affermavo più sopra, il plot
narrativo de La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra pare qualcosa di
fin troppo semplice. Fin troppo lineare. Ma prima di cominciare a criticare, o
meglio, ad analizzare le caratteristiche della trama del romanzo,
andiamo pure a soffermarci, come d’abitudine, sullo stile narrativo
dell’autrice. Marilù Monda, diciannovenne dalle origini italiane ma attualmente
residente a New York, stila La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra
all’età di soli diciassette anni… E mi fermo. A questo punto non posso che
aprire una piccola e rapida parentesi. Immagino, in effetti, che
qualcuno, dopo aver letto l’ultima nozione data riguardo l’autrice del tomo,
avrà preso a storcere il naso, e, proprio a coloro che lo stanno facendo, non
posso che domandare: chi ha mai affermato che una diciassettenne non sappia
scrivere, o che non abbia le capacità di raccontare una storia in modo pulito
ed essenziale? Nessuno. E allora questa peculiarità non dovrebbe creare
pregiudizio in noi lettori, come invece accade, - anzi! -, bisognerebbe proprio
dare spazio anche a nuove voci, tralasciando, di tanto in tanto, i grandi. Ora
chiudo la parentesi - avevo detto che sarebbe stata veloce. Ritorniamo pure a Marilù Monda. Okay, inutile nasconderlo
neanche nonostante ciò che ho enunciato nelle passate quattro righe: l’acerbità
della prosa dell’autrice, sin dalle prime pagine del testo, si nota. Ma
attenzione, non si tratta mica di un’acerbità insopportabile, o un’acerbità
fastidiosa. O un’acerbità dovuta all’età. Si tratta di un’acerbità causata semplicemente dal
fatto che La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra rappresenta il
romanzo d’esordio di una neo-autrice. Una neo-autrice che, per giunta, a livello di stile
narrativo, devo ammettere che promette proprio bene. A differenza delle penne
appartenenti ad altri scrittori esordienti con i quali mi son ritrovato a fare
i conti anche in tempi parecchio recenti, infatti, la scrittura della Monda pare sappia già dove vuole andare a parare, pare abbia già una propria identità. Un’identità costante che non può non
divenire un grande pregio per l’intero testo. La situazione opposta, invece, ho
riscontrato all’interno de Il bacio della sirena, il quale, per quanto
riguarda il discorso narrato-logico, presenta qualche pecca.
Per
quanto concerne, invece, la parte narrativa de La profezia del lupo.
L’eredità dell’ombra analizzerò solo i due aspetti fondamentali: gli
intrecci narrativi e i personaggi principali. Gli intrecci narrativi, come
avete avuto modo di leggere anche voi, più sopra, è proprio il caso di dirlo,
vi anticipo che non sono, poi, così tanto originali, nuovi, freschi. Molte volte,
infatti, durante la lettura, mi son ritrovato a sorridere - o persino a
piegarmi in due dal ridere - per la prevedibilità con cui accadono determinati
avvenimenti. E, molto probabilmente, questa è la pecca principale dell’intero
romanzo. A volte, in effetti, tutto diventa quasi banale, futile. Ma mai
noioso. Ed è ora che entrano in ballo le quattro figure principali del
volume, almeno solo per la parte iniziale: i Prescelti, ovvero coloro che rendono La profezia del lupo. L’eredità
dell’ombra un romanzo avvincente e interessante. Se da una parte, infatti,
i fili narrativi del testo non vengono sfruttati nel migliore dei modi, i complementari
caratteri dei Prescelti animano le sue pagine, lasciando alimentare il livello
dell’intero volume. Scommetto, in effetti, che vi risulterà impossibile non
amare la focosità di Aidan e il suo rapporto con l’elegante Faloan, come non
potrete che stimare la determinazione di Kyla, sempre appoggiata dall’intrepido
e razionale Derry. Per non parlare, poi, di tutta quella restante schiera di personaggi che nella prima
parte del romanzo viene abbandonata al proprio destino, ma che viene recuperata - eccome se viene recuperata! - in seguito. Se non ve ne parlo, quindi, è solo perché non mi va di spoilerare più di tanto.
In
conclusione, mi sento di consigliare questo romanzo a chi, come me,
desidera qualcosa di leggero, di spensierato, che non implica alcuna totale
concentrazione. Andando a completare le pecche de La profezia del lupo.
L’eredità dell’ombra con i pregi de Il bacio della sirena e
viceversa, mi son ritrovato, in effetti, a leggere due tomi che, nella loro completa diversità sotto ogni aspetto, mi hanno rallegrato,
tenuto occupato, divertito. Se avete appena terminato romanzo di grosso
calibro, leggete pure La profezia del lupo. L’eredità dell’ombra. Farà proprio
al caso vostro. In altri casi, magari, potrebbe lasciarvi con l'amaro in bocca, ma si tratta pur sempre di una storia facilmente apprezzabile.
Marilù
Monda
La profezia del lupo
1. La profezia del lupo. L’eredità
dell’ombra, previsto per i primi giorni di giugno 2012
2. La profezia del lupo. I figli del caos,
previsto per settembre 2012
+. eventuali altri
Consigliato a coloro che desiderano un tomo leggero e
spensierato,
non perfetto, ma pur sempre avvincente.
Voto: 3 -
Marilù Monda
Marilù Monda, detta Missi, ha 19
anni e studia filosofia. Nata in Italia ma residente a New York, adora leggere,
seguire le serie tv poliziesche ed è curiosa di tutto. I suoi autori preferiti
sono C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien, Vladimir Nabokov, Stephen King e Philip Roth.
Ha scritto questo romanzo quando aveva 17 anni.