venerdì 15 giugno 2012

Recensione: Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley

Salve a tutti, miei cari amici lettori!

E anche quest’oggi rieccoci qui, su “Gocce d’inchiostro”, in occasione di una recensione nuova di zecca. Una recensione che, non discostandosi molto dalle ultime pubblicate - vi rimando, ad esempio, qui alla mia recensione riguardo The Summoning. Il richiamo delle ombre di Kelley Armstrong, e qui alla mia recensione riguardo Dreamless. Nell’aldilà ogni notte è per sempre di Josephine Angelini -, sarà piuttosto positiva.

Rullo di tamburi!

Ogni famiglia ha i suoi segreti,
ogni amore ha la sua ricompensa.


Titolo: Il giardino degli incontri segreti
Autore: Lucinda Riley
Titolo originale: Hothouse Flower
C. E.: Giunti, collana A
Prezzo: 9.90 euro
Pagine: 615
Genere: Romantico Adult

Trama: Da bambina, Julia trascorreva molte ore felici nella incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di orchidee. Quando per un terribile colpo del destino la sua vita viene sconvolta, Julia – ormai un’affascinante e affermata pianista – torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia. Spera con tutto il cuore che Wharton Park la aiuti a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, però, la tenuta è stata rilevata dal carismatico e ribelle Kit Crawford che, durante i lavori di ristrutturazione, ha trovato in villa un diario risalente al 1940, forse appartenuto proprio al nonno di Julia. E, mentre con l’avanzare dell’inverno l’attrazione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia sente la necessità di scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche il futuro di Julia. Un’appassionante storia d’amore dove passato e presente si intrecciano senza sosta. Un racconto epico e commovente che rapisce fino alla fine.


La mia opinione

Sin dal momento in cui ne pubblicai il post di Prossima Uscita, Il giardino degli incontri segreti, romanzo d’esordio dell’autrice britannica Lucinda Riley, ha catturato la mia, e le vostra, attenzione. In molti, infatti, avete commentato il post e inviatomi mails a riguardo, chiedendomi se e quando avessi intenzione di leggere e recensire il tomo. Ebbene, miei cari, quel momento è arrivato. Giunto solo ieri per conto della gentilissima Casa Editrice Giunti, collana A, che gentilmente me ne ha inviato una copia, non ho potuto non fiondarmi immediatamente all’interno delle sue pagine, le sue seicentoquindici pagine. Ho appena messo in evidenza il numero perché, proprio come voi stessi, miei cari amici lettori, mi avete fatto raccontato, la mole piuttosto corposa del volume vi metteva in allerta. E se fosse troppo pesante? La mia risposta la conoscete già. La mia risposta è del tutto parziale, toccando la mia soggettività: ognuno di noi ha un proprio intimo rapporto con i romanzi; c’è gente che preferisce i volumi brevi e di fugace lettura, caratterizzati da capitoli non molto lunghi e da una impostazione delle pagine non troppo piena, e c’è chi, invece, apprezza maggiormente i volumi prolissi, lenti, lunghi. E sapete che, personalmente, rientro in questa seconda fazione. Per me i romanzi prolissi, i cosiddetti «mattoni» - lasciatemi passare la poca poesia del termine -, rappresentano qualcosa di unico, magico, che, se accostati ad uno stile narrativo dell’autore parecchio raffinato e da me apprezzato, hanno la priorità rispetto agli altri nel rientrare nella lista ufficiale dei miei romanzi preferiti. Ma, vi assicuro, nonostante Il giardino degli incontri segreti, protagonista indiscusso della presente recensione, potrebbe, all’apparenza, sembrare un romanzo lungo e prolisso, così non è. Le pagine scorrono fra le dita di colui che si ritrova a leggere il volume con rapidità, lasciando giungere il lettore alla conclusione della storia - perché, ricordiamolo, Il giardino degli incontri segreti è un tomo stand-alone - in davvero poco tempo. Così, infatti, Lucinda Riley, autrice del romanzo, riesce a saziare quei lettori appartenenti ad entrambe le fazioni sopracitate. E adesso, dopo aver chiarificato questo dettaglio, scendiamo pure negli abissi della trama de Il giardino degli incontri segreti: una storia incantevole, deliziosa, fatta di segreti, verità celate e amore.

Inizio con il dire che Il giardino degli incontri segreti è strutturato in maniera piuttosto atipica, molto particolare e originale. Nonostante sia suddiviso in due parti principali, denominate Inverno ed Estate, il romanzo consta pure di un breve prologo, stampato anche in un font differente rispetto al resto del volume, che ha il compito di narrare la breve storia di un’orchidea nera, la quale, però, in realtà, non era nera di natura: era stata dipinta del colore della pece dal giovane che ne era andato alla ricerca pur di lasciarle dare l’idea di essere qualcosa d’introvabile; il giovane desiderava, in effetti, un regalo da donare alla sua sposa tanto bello e unico quanto la sua amata. E quale dono migliore se non un fiore di una tinta particolare? Subito dopo questa introduzione, il lettore entra nel vivo de Il giardino degli incontri segreti, incontrando ufficialmente una dei suoi tanti protagonisti: Julia, pianista di fama mondiale, una trentunenne di origine britannica appena ritornata nel suo paese natale dalla Francia per un motivo di cui non si sa nulla a parte il fatto che sia capace di sconvolgerla e d’isolarla dal resto del mondo. Sua sorella maggiore, però, Alicia, decide di portarla nel luogo dove sono sepolti molti ricordi della sua infanzia, una residenza situata a pochi chilometri dal cottage in cui Julia è rinchiusa ormai da mesi: Wharton Park. Julia, dopo qualche attimo d’esitazione, assentirà, e raggiungerà assieme ad Alicia Wharton Park, che, essendo stata messa in vendita dal suo neo-padrone, sta ponendo all’asta tutti gli oggetti ritrovati al suo interno. Mentre la nostra Julia, però, starà rovistando fra le cianfrusaglie lì presenti, incontrerà Kit Crawford, il proprietario dell’immobile. Immediatamente rammenterà un episodio del suo passato in cui ha incontrato Kit, e, nel bel mezzo di un racconto e un altro, fra i due, con il tempo, nascerà qualcosa. E sarà proprio Kit a donare a Julia un diario molto probabilmente appartenente al suo nonno paterno Bill. Un diario che si trovava nascosto nel pavimento di Wharton Park. Non essendo più in vita suo nonno, pur conoscere la verità, Julia sarà costretta a far visita a sua nonna Elsie, la quale l’accoglierà a braccia aperte e che, in occasione del ritrovamento del diario, le racconterà una storia che narra di generazioni e generazioni di Crawford, il tutto ambientato nel sontuoso e antico Wharton Park. Un racconto che pare, prima o poi, si andrà ad incastrare con la sua stessa storia. Di cosa si tratterà mai? Quali, ma soprattutto quanti segreti vengono celati fra le mura della residenza dei Crawford?

Nel paragrafo precedente, nelle prime righe, parlavo di una struttura atipica del romanzo, e, nonostante sembrava avessi spiegato del tutto questo particolare, non è così. Oltre alla questione delle parti in cui è suddiviso Il giardino degli incontri segreti, miei cari amici lettori, dovete sapere che il tomo narra pure di due storie parallele, quella di Julia, ambientata nei giorni nostri, e quella di un’intera generazione di Crawford - nella quale spiccano le figure di Olivia, Harry e Lidia -, ambientata agli inizi del Novecento, due storie che, almeno sino al momento in cui non vanno ad incastrarsi in un unico fulcro, appaiono completamente distanti fra loro, al di là del fatto che abbiano in comune le stesse ambientazioni. Sarà, infatti, proprio la curiosità del lettore nel comprendere perché le due vicende vengano portate avanti in parallelo dall’autrice a spingere colui che si ritrova a leggere le pagine de Il giardino degli incontri segreti a terminare il volume in poco tempo. Lucinda Riley, infatti, è stata capace di cedere al suo testo un éscamotage tecnico sicuramente degno di nota almeno tanto quanto il suo elegante e raffinato stile narrativo. Sin dal principio del volume, in effetti, sono rimasto impressionato dalla candidezza della prosa di Lucinda Riley, una prosa incredibilmente ammirevole, pulita, priva di imperfezioni. Candida, per l’appunto, come osavo ammettere più sopra. Nonostante nell’ultima parte l’autrice si abbandoni ad una piega lievemente fin troppo Romance, non posso dimenticarmi di quanto sia stato affascinato della sua penna in tutta la prima metà del volume.

A questo punto vi starete chiedendo: Ma Il giardino degli incontri segreti possiede dei difetti? Sicuramente Lucinda Riley ha peccato di una sola imperfezione, all’interno del volume. Un’imperfezione che, accostata alla piccola sbavatura presente nello stile narrativo - che, ripeto, perde la poesia che lo aveva caratterizzato inizialmente nella sezione finale del tomo a causa della presenza di qualche scena Romance - le costa il cinque, come votazione finale. La lettura de Il giardino degli incontri segreti è priva, per tutti i primi tre quarti, di colpi di scena, di cui, però, si viene rimpinzati in continuazione nell’ultimo quarto di pagine. Sinceramente, se da una parte ciò appaga il lettore affamato di spiegazioni e di un finale con il botto, non può che lasciar porre qualche domanda a colui che, nella sua linearità, aveva apprezzato la visione che in precedenza aveva avuto del libro.

In conclusione, quindi, di sicuro Il giardino degli incontri segreti è un romanzo che non deve mancare nelle vostre librerie domestiche di genere Romantico. Un tomo che mescola in maniera sublime presente e passato, deliziando i suoi lettori dalla prima all’ultima pagina. Se siete appassionati del genere, non lasciatevelo assolutamente sfuggire.


Consigliato agli amanti del genere Romantico,
e soprattutto ad un pubblico femminile.


Voto:  4 +


Lucinda Riley

Lucinda Riley è nata in Irlanda e ha trascorso molti anni della sua infanzia in Thailandia, grande fonte di ispirazione per questo romanzo. Dopo una felice carriera come attrice teatrale e televisiva, da tempo si dedica unicamente alla scrittura. Vive in Inghilterra, nel Norfolk, con il marito e i suoi quattro figli. Il giardino degli incontri segreti è un bestseller internazionale che ha venduto fino a ora 1 milione di copie ed è stato tradotto in oltre 20 Paesi.

14 commenti:

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    1. Giusto :) C'è sempre il problema wishlist, che tutti noi lettori abbiamo >.<

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Jeanclaude ti faccio i miei più sentiti complimenti. Scrivi in un modo superbo che io, personalmente, adoro, alla follia. Uno stile fresco e allo stesso tempo romantico, davvero benissimo. La recensione è bellissima e questo libro è entrato nella mia, ormai lunghissima, maledetta wishlist :D

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    1. Uh, quanti complimenti! *w* Grazie mille!! Troppo gentile *w* Sono contento che il romanzo sia entrato nella tua wishlist ^^

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    2. Non sono troppo gentile, è la verità Jean <3

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  3. Non è proprio il mio genere ma da come ne parli sembra davvero interessante! (:

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    1. Be', Deni, se non è il tuo genere, secondo me, è meglio che ti orienti su qualcos'altro :D Dubito che potrebbe farti impazzire ^^

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  4. Ciao Jeanclaude, ho un Meme per te sul mio blog! Lo trovi qui: http://blog-romanzo.blogspot.it/2012/06/meme-11x11x11.html

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  5. Ohibò, ogni tanto un po' di romanticismo ci vuole :D
    L'unica cosa che mi frena è proprio il fatto che sia un 'mattone', però se dici che comunque è scorrevole e che non è assolutamente pesante, bhè finisce in wishlist :D
    Bella recensione, Jean :)

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    1. Ben detto, Matteo: un po' di zucchero serve, di tanto in tanto :D Come sono contento che la recensione vi stia prendendo! Questo romanzo merita davvero :) Grazie mille per i complimenti! ^^

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  6. salve jeanclaude, mi chiamo angela e ho appena finito di leggere il libro che tu hai recensito. ho trovato molti punti in comune con i tuoi giudizi e da lettrice accanita posso dirti che è uno dei pochi libri che è riuscito a sorprendermi. i colpi di scena,che qui non sto a svelare, sono stati dei veri colpi al cuore. questo libro,come pochi prima di lui, mi ha fatto vivere emozioni forti: ero felice e triste con julia, ero arrabbiata e sconvolta per herry ed ero così in pena per olivia che alla fine, che poi fine non era, ho pianto come una lattante.
    ora dopo il mio lunghissimo e forse banale monologo mi congratulo con la tua "penna" che ,per quanto mi riguarda, è strabiliante.

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    1. Benvenuta, cara Angela! :D Assolutamente, il tuo non è un "monologo banale", ma uno splendido commento riguardo un tomo altrettanto affascinante ^^ E grazie mille per i complimenti *w* Sei gentilissima :)

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