giovedì 19 luglio 2012

Recensione: Biancaneve e il cacciatore di Lily Blake

Salve a tutti, miei cari amici lettori!

E anche oggi rieccoci qui riuniti in occasione di una recensione nuova di zecca targata “Gocce d’inchiostro”. Il fulcro del presente post sarà un volume da cui, lo premetto sin da adesso, non mi aspettavo più di tanto per via di ovvi motivi. Invece, posso già dirlo, ho dovuto ricredermi.

Rullo di tamburi!

La morte ha fame e tu sei la mela.


Titolo: Biancaneve e il cacciatore
Autore: Lily Blake
Titolo originale: Snow White and the Huntsman
C. E.: Mondadori, collana Chrysalide
Prezzo: 16.00 euro
Pagine: 235
Genere: Remake Fiaba Young Adult

Trama: Re Magnus è in guerra contro un terribile nemico. Ma armi e battaglie non lo distraggono dal doloroso ricordo della moglie perduta. Di lei gli rimane solo la piccola Biancaneve. Fino al giorno in cui, nella Foresta Tenebrosa, il re incontra una donna bellissima, capace di farlo innamorare di nuovo: la malvagia Ravenna. È la regina del Male, che con le sue arti di magia nera, assorbe dal cuore delle fanciulle l'eterna giovinezza, uccidendole. La prossima vittima è Biancaneve. Ma sotto il candore della pelle e l'ingenuità dello sguardo, la ragazza cela un animo guerriero. Ed Eric, il cacciatore destinato a sopprimerla, si troverà di fronte una donna coraggiosa, affascinante, e decisa a combattere... nonché una banda di nani ribelli che darebbero la vita per lei. La perfida Ravenna ha i giorni contati... La celebre favola di Biancaneve si trasforma in un racconto dark e romantico.


La mia opinione

Nel momento in cui la Casa Editrice Mondadori mi inviò l’e-mail riguardante la prossima uscita del tomo Biancaneve e il cacciatore di Lily Blake, devo ammettere che la prima cosa a cui pensai è stata la questione che lo scorso anno si creò intorno a Cappuccetto rosso sangue. Non so quanti di voi ne hanno visto il film o quanti ne hanno letto il libro da esso tratto, per cui mi sembra giusto cedere qualche informazione in più a riguardo. Lo scorso anno venne reso noto che dal film Cappuccetto rosso sangue - firmato da Catherine Hardwicke, già producer e writer del film Twilight -, remake in chiave adolescenziale della fiaba Cappuccetto rosso che tutti conosciamo, sarebbe stato tratto un romanzo, ovvero la stessa e identica cosa che è accaduta con Biancaneve e il cacciatore. All’epoca non potei che domandarmi, storcendo un po’ il naso: Un libro tratto da un film: trovata commerciale? Ma la curiosità si impadronì di me, inducendomi a correre in libreria per acquistare il volume. Lo lessi, e come molti rimasi deluso dal fatto che il tomo non contenesse il capitolo finale, il capitolo che rivelava il nome del lupo. Ciò mi mandò quasi in bestia. Si era trattato proprio di una vera trovata esclusivamente commerciale. Ritornando a Biancaneve e il cacciatore, però, letta l’e-mail che anticipava a noi Bloggers il suo sbarco nelle librerie italiane, non ho potuto che pensare Nah… Non ci casco di nuovo. Poi però mi son detto: «Jeanclaude, pensaci: da te i cinema sono chiusi, e per il momento non potrai vedere Biancaneve e il cacciatore. Magari, giusto per conoscerne la trama, potresti dare una possibilità a questo libro-tratto-dal-film». Così ho accettato di leggerlo e recensirlo per la Casa Editrice Mondadori. È arrivato giusto ieri e l’ho già finito. Mi sarà piaciuto tanto da terminarlo in così poco tempo, oppure sarà stata la noia a spingermi a concluderlo nel minor tempo possibile? Per scoprirlo non vi resta che continuare a leggere. Ma, prima, effettuiamo pure il nostro salto all’interno delle avvelenate acque del plot narrativo di Biancaneve e il cacciatore.

Esattamente come accennavo più sopra riguardo Cappuccetto rosso sangue, Biancaneve e il cacciatore nasce inizialmente come remake cinematografico della celebre fiaba Biancaneve e i sette nani destinato ad un pubblico di adolescenti. Il film, così come il libro su esso basato, è stato reso disponibile nel nostro Paese a partire dallo scorso 11 luglio, e vede come protagonisti niente poco di meno che Kristen Stewart nel ruolo di Biancaneve, Charlize Theron nel ruolo della matrigna Ravenna e Chris Hemsworth nel ruolo del cacciatore Eric. La trama raccontata dal libro - e da ora in poi mi riferirò esclusivamente a quella, visto che, non avendo ancora potuto guardare il lungometraggio, non ne conosco la struttura narrativa - comincia nel passato, nel momento in cui avviene il primo incontro della giovane e malvagia Ravenna con l’amato Re Magnus, da poco rimasto vedovo di sua moglie. In tempi davvero esigui Ravenna sposerà il Re e diverrà regina, ma già durante la prima notte di nozze Ravenna assassinerà il suo neo-marito, facendo piazza pulita di tutti gli aristocratici presenti nel castello, ad eccezione della piccola di corte, la splendida principessa Biancaneve, che rinchiuderà in una torre sotto la custodia di suo fratello Finn. Raggiunta la maggiore età, Biancaneve scoverà finalmente un modo per fuggire dalla sua prigione, mentre, al contempo, dall’altra parte del castello Ravenna - che per mantenere la sua beltà immutata nel corso del tempo è stata costretta a rubare la bellezza delle fanciulle del suo regno - scoprirà che tenendo in mano il cuore della più bella del reame, Biancaneve, non avrà bisogno di null’altro per restare bella in eterno. Sarà questo l’inizio dell’avventura, l’inizio della ricerca di Biancaneve da parte di Ravenna e della ricerca della salvezza del proprio regno con l’ausilio di un grande alleato da parte di Biancaneve. Riuscirà la nostra combattiva principessa a raggiungere il suo obiettivo?

In seguito alla delusione vissuta con Cappuccetto rosso sangue, le aspettative che nutrivo nei confronti di Biancaneve e il cacciatore, come accennavo in maniera piuttosto infrascata già nel primo paragrafo della recensione, non erano alte. Anzi, erano piuttosto, se non fin troppo, basse. Non credo, infatti, che uno scrittore che stila un romanzo basandolo in tutto e per tutto sull’opera di qualcun altro riesca ad amare il suo plot, e tanto meno i suoi personaggi, quanto potrebbe farlo un vero e proprio autore dopo aver concluso di scrivere una storia nata dalla sua stessa fantasia, trattandola come un figlio proprio e trasmettendo il suo amore per lui anche ai suoi lettori. E, anche se in Biancaneve e il cacciatore ciò è parecchio evidente, c’è da dire che di pregi il romanzo ne ha a bizzeffe. Primo fra tutti lo stile semplice e lineare di Lily Blake, che si dimostra capace di mescolare in maniera sublime le sequenze dialogiche e le sequenze descrittive, o riflessive, del volume. Ebbene sì, miei cari amici lettori: Lily Blake mi ha colpito, mi ha conquistato e mi ha lasciato terminare il tomo in davvero poco tempo. C’è anche bisogno, a questo punto, di spezzare una lancia a favore della Casa Editrice Mondadori, che, ad un prezzo solo apparentemente non conveniente - ma vi assicuro che nel momento in cui stringerete il tomo fra le mani vi domanderete il motivo per cui quella splendida veste grafica venga a costare così poco -, porta nelle nostre librerie domestiche un volume esteticamente molto curato, caratterizzato da una cover sbalorditiva e da una grafica interna letteralmente mozzafiato.

Però, in seguito a questa sfilza infinita di segnalazioni positive riguardo Biancaneve e il cacciatore, è giunto anche il momento delle pecche. Non mi è particolarmente andato a genio il fatto che fosse tanto breve. Certo, mi rendo conto che il romanzo sia nato come trovata del tutto commerciale e per renderlo nella maniera più ampia possibile accessibile anche a quella fetta di pubblico - perché, a questo punto, di pubblico e non di lettori si tratta - non molto abituato a leggere hanno dovuto accorciarlo un po’, ma io, anche in questo caso, avrei gradito parecchio quelle cento pagine in più che, senza ombra di dubbio, avrebbero reso Biancaneve e il cacciatore qualcosa in più, e non solo un libro-tratto-da-un-film con una trama fin troppo intrigante. Quelle cento pagine che avrebbero tramutato il tutto in qualcosa di più avvincente, più vero e che, soprattutto, avrebbero potuto approfondire i personaggi. A tomo terminato, infatti, senza prendere in considerazione Biancaneve - la quale almeno una svolta nella parte finale del volume ce l’ha -, ognuno di loro resta piatto e stereotipato.

In conclusione,  consiglio la lettura di Biancaneve e il cacciatore a coloro che seguono e apprezzano i rifacimenti delle famose fiabe che tutti conosciamo, ma soprattutto a coloro che desiderano leggere qualcosa di affascinante, al contempo privo di troppe pretese e di estremamente breve. Sono certo che Biancaneve e il cacciatore farà al caso vostro.


Consigliato a quei lettori desiderosi di storie brevi,
 prive di alcuna pretese ed estremamente affascinanti.


Voto:  3


Lily Blake

Biancaneve e il cacciatore, tratto dall’omonimo lungometraggio, è il suo primo romanzo.

6 commenti:

  1. Sono felice di vedere che non è stato tanto una delusione!

    Comunque il film è stato davvero carino (:

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    1. Anche io ne sono davvero contento :D Devo proprio guardarlo, Biancaneve e il cacciatore ^^ Spero di farlo il prima possibile *w*

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  2. Jean, nemmeno a me escono i tuoi aggiornamenti sulla pagine iniziale di Blogger -.- Bho!
    Comunque recensione interessante! Sono curioso di leggerlo!

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    1. Non so che cosa stia succedendo a Blogger. Mi accade con un sacco di Blog, ormai! D: Non vedo l'ora di conoscere il tuo parere a riguardo, Mik ^^

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